Il vino italiano approda a Piazza Affari. A parte il gruppo Campari, nessun produttore di alcolici si è mai quotato. Nei primi mesi del 2015, un nuovo protagonista farà il suo ingresso in Borsa attraverso il veicolo d’investimento Ipo Challenger, una formula evoluta di Spac (special purpose acquisition company).
Lo hanno annunciato i tre amministratori di Ipo Challenger, Simone Strocchi, Luca Giacometti e Angela Oggionni, lo stesso team che, attraverso la Spac Made in Italy 1, ha già portato in Borsa Sesa, azienda specializzata nella distribuzione di soluzioni It. “La nuova società si chiama Italian Wine Brands (Iwb) – ha spiegato Strocchi a Reuters – e nasce dall’aggregazione di Giordano Vini e Provinco Italia”.
“Iwb – aggiunge Giacometti – si propone come piattaforma di aggregazione nel settore. Sarà la prima piattaforma di vino italiano verso i mercati esteri. E’ più una Fiat o una Volkswagen del vino, non una Bugatti o una Ferrari”.
Insieme, le due aziende fatturano circa 140 milioni, contano su un ebitda di 13-14 milioni e un utile di 5 milioni di euro. La produzione ammonta a 44 milioni di bottiglie l’anno, con una quota di export pari al 70% circa. Iwb approderà all’Aim, ma con l’obiettivo di passare presto al listino principale.