Prada ha chiuso i primi nove mesi dell’esercizio 2014-2015 chiusi al 31 ottobre con ricavi consolidati di 2,5 miliardi in calo dello 0,9% a cambi correnti. Nel dettaglio la società quotata a Hong Kong ha registrato ricavi consolidati wholesale pari a 351,5 milioni e ricavi retail di 2,1 miliardi di euro. L’utile netto è sceso invece del 26,7% a 319,3 milioni contro i 40,9 milioni di nove mesi fa. Anche l’ebitda è calato del 17% a 681,7 milioni.
I margini, come riporta il comunicato di Prada, hanno risentito dell’andamento del giro d’affari che non ha consentito di assorbire i costi addizionali per il rafforzamento della rete di negozi: in dodici mesi il gruppo ha inaugurato 64 store, di cui 38 Prada, 21 Miu Miu e 5 Church’s. “Il 2014 è un anno che pone più sfide di quelle che avevamo messo in conto anche a seguito delle difficoltà economiche del contesto internazionale, il mercato dei beni di lusso sta vivendo una fase di riaggiustamento, che non è chiaro quanto andrà avanti”, ha sottolineato il patron di Prada Patrizio Bertelli. “Siamo positivi sulle prospettive di crescita di medio termine – ha continuato Bertelli – ma siamo anche coscienti del crescente livello di complessità”.