Correre la maratona di New York, o semplicemente fare sport nel tempo libero, potrebbe essere meno faticoso. È nato, infatti, un tessuto rivoluzionario che, grazie alle proprietà del filato con il quale è composto, Nilit Innergy, è in grado di donare all’atleta o all’amatore di turno una serie di vantaggi. Il filato lo ha fornito Nilit Ldt, multinazionale israeliana da 500 milioni di fatturato circa, fondata 40 anni fa da un italiano trasferitosi in Israele, mentre il tessuto lo ha prodotto il Maglificio Ripa S.p.a. Il resto lo ha fatto un team di esperti coordinati dalla professoressa Maurizia Botti del Politecnico di Milano, che per circa un anno ha studiato per dimostrare l’efficacia del tessuto ottenuto con questa tipologia di materiale, caratterizzato dalla presenza di minerali naturali.
Dunque, è stato dimostrato, attraverso una serie di test su dieci volontari che si sono prestati a fare attività fisica in laboratorio indossando alcuni capi sperimentali, che il tessuto è in grado di reagire al calore del corpo e restituirlo, sfruttando una reazione infrarossa, donando quindi all’atleta una sensazione di benessere. In particolare, come ha spiegato il professor Piergiuseppe Agostoni dell’Istituto centro cardiologico Monzino, Nilit Innergy aumenta la tolleranza e la capacità di fare esercizio, ritarda la soglia anaerobica, e cioè rende possibile protrarre più a lungo l’attività fisica, e riduce la produzione di acido lattico. L’effetto dei minerali naturali non è passeggero e non va via con i lavaggi, perché fa parte del dna del filato.
“Al momento – ha detto Luca Bianco, amministratore delegato di Maglificio Ripa – ci sono diversi clienti interessati a questa novità, ma non sono stati ancora finalizzati accordi con brand dello sport”, perché, come precisa la Nilit, “solo adesso ne abbiamo testato l’efficacia”. La scoperta apre adesso frontiere che potrebbero andare oltre lo sport e coinvolgere anche il settore della riabilitazione. Ma in questo senso c’è ancora tanto da testare.