‘Passato-presente-futuro’. È stato battezzato così il museo della moda di Pierre Cardin, che ha inaugurato al numero 5 di rue Saint-Merri, a due passi dal Centro Pompidou. Lo spazio espositivo prende il posto di quello aperto nel 2006 a Saint-Ouen, nella banlieue parigina, che ha oramai chiuso i battenti.
“Voglio lasciare al mondo l’eredità di uno stilista che si è fatto da solo, partendo da zero”, ha detto il creativo italo-francese. In mostra, in oltre duemila metri quadrati di un ex fabbrica di cravatte disposti su tre livelli, ci sono le sue collezioni di abiti, mobili di design e accessori, dagli anni Cinquanta a oggi, “tutta una vita di lavoro”.
In ordine cronologico, su manichini bianchi, ci sono 200 tra i modelli più rappresentativi dello stilista, dal cappotto nero stretto in vita realizzato nel 1951 al mantello rosso plissé del 1952, quando Cardin era sarto all’atelier di Christian Dior e lanciò il celebre tailleur Bar, emblema del ‘new look’, fino agli abiti della sua prima sfilata di haute-couture nel 1953.
Dagli anni 50 ad oggi, Cardin ha continuato a creare, fondando un impero mondiale (ora in vendita) che va dalla moda alla ristorazione fino al teatro, passando per la profumeria e il settore alberghiero, e che lui stesso stima del valore di un miliardo di euro.