Vi siete mai chiesti che cosa succede in un negozio quando le saracinesche sono abbassate e le luci sono spente? Secondo Paolo Sorrentino, succede di tutto. Perché, dal suo ultimo video dedicato a Bulgari, si capisce che non c’è limite alla ludica bizzarria dei personaggi che di notte possono animare la boutique romana della maison di Via Condotti.
https://www.youtube.com/watch?v=6TA6XzfHRWQ&list=UUkBSNLyWZMZcawIHHSDhk0w
Non solo scrigno di gioie di dive e principesse, quindi, ma anche ‘purgatorio’ di anime celebri che vi si ritrovano quasi come in un limbo di lusso e piaceri, fra la Dolce Vita e gli otia degli imperatori Romani. Ed è così che la maison orafa finisce sul lettino immaginario del regista: il racconto di questo luogo, dove tutto può accadere, denso di risvolti quasi psicoanalitici è un cortometraggio dal retrogusto felliniano . Si intitola, appunto, “The dream” (traduci: “Il sogno”), come quello costellato di metafore vissuto da Valeria Golino. I suoi occhioni increduli accompagnano gli ospiti nella boutique salotto buono, e poi al primo piano che Peter Marino, l’architetto leather style dal ghigno beffardo e con un debole per Nerone, ha trasformato in quel che sarebbe oggi secondo lui una ‘domus romana’.
In altri termini, come la intendono da Bulgari, uno spazio dove ritrovarsi per appuntamenti culturali di profilo preferibilmente elevato. Questa ‘Domus’, questo spazio fisico e virtuale frequentato da anime in pena e follower del marchio in carne e ossa, sembra una metafora di Roma stessa, un po’ come “La Grande Bellezza” (l’ultimo film di Sorrentino), ma ancora più ‘meditata’, fastosa e decadente, memore di un aulico passato. Nel video dedicato alla maison capitolina (e ai suoi 130 anni), Sorrentino sembra andare oltre proponendo un affresco pieno di gustose macchiette come nella pagine di Petronio rilette con verve moderna: c’è l’aristocratica agée che ama scatenarsi al Bordello 21, nuova discoteca in voga in Purgatorio, c’è lo sciatore tedesco trafelato, c’è la ninfetta fotografata dal mago dell’obiettivo di turno.
E poi, fra mille flash di paparazzi, si materializza lei, Anna Magnani, espressione immediata della romanità e depositaria dei segreti della fama e dello star system: del resto “lei sa un sacco di cose perché è famosa”.
Valeria Golino ci ripensa. Dopo la prima proiezione, circondata da un’attesa a dir poco messianica da un manipolo di happy few (stampa, manager, vip vari), si concede agli ospiti soddisfatta della sua partecipazione a questa esperienza. In cui si parla di vita, di morte, di eros, trasgressione, bellezza, ricchezza, fama e infanzia. E, infine, delle nostre paure di sempre: quella della solitudine, dell’abbandono. Che non scompaiono del tutto quando splende il sole, si aprono le saracinesche, sfavillano le parure di Liz Taylor fra sorrisi blasonati e doviziose libagioni di Champagne.