Il ministro dello Sviluppo economico cerca di tranquillizzare il made in Italy sui fondi “scomparsi” dalla Legge di Stabilità. Secondo l’agenzia Asca, Federica Guidi ha garantito che il governo troverà le risorse per finanziare un piano triennale di supporto alle piccole e medie imprese italiane nella difesa dei prodotti made in Italy sul mercato internazionale. “Abbiamo confermato il piano di supporto per il made in Italy – ha detto – che è fondamentale per la struttura delle Pmi del nostro Paese. Le risorse ci saranno. Il piano triennale per le Pmi sarà coperto. Troveremo le risorse. Potenzieremo l’Ice”.
Le rassicurazioni sono arrivate lo scorso sabato durante un incontro con i giornalisti all’Ambasciata d’Italia, a margine degli eventi organizzati dalla National Italian American Foundation (Niaf), dopo l’uscita della notizia del dietrofront del governo. Come riportato dal Corriere della sera qualche giorno prima, infatti, è stato tagliato dalla Legge di Stabilità il piano straordinario per il made in Italy cui Guidi e il suo vice Carlo Calenda hanno lavorato per mesi insieme con le associazioni di tutte le categorie, dall’alimentare alla moda, alla nautica, al legno-arredo, al calzaturiero. Come riportato da fonti vicine alla questione citate dal quotidiano, il piano “per il momento non è stato finanziato”.
Più precisamente, dei 150 milioni di investimenti previsti per il 2015 ne sono stati stanziati appena 19. Difficile, dunque, dare attuazione ai capisaldi del progetto di sostegno alle esportazioni: promozione all’estero, contrasto all’italian sounding, accordi con la grande distribuzione internazionale perché spinga il prodotto italiano, sostegno agli appuntamenti fieristici più importanti.
Il piano era stato approvato dal governo a fine agosto prevedendo un aumento del Pil dell’1% già nel 2016 come effetto degli investimenti e, meno di due mesi fa, era stato spiegato che si trattava delle “maggiori risorse mai stanziate da un governo, per la prima volta lo stesso livello di investimenti di Francia, Germania e Spagna”.
Preoccupati i commenti dei rappresentanti del settore, dal presidente di Sistema moda Italia, Claudio Marenzi, il quale si augura che “il consiglio dei ministri si renda conto dell’errore”, a Licia Mattioli, che in Confindustria ha la delega per l’internazionalizzazione, convinta che “togliere risorse a un progetto che funziona è un delitto”.