I negozi multi-experience del centro di Milano battono i centri commerciali. Non solo dal punto di vista dell’immagine, ma, soprattutto, considerando i fatti, vale a dire le nuove aperture. Così negli ultimi due anni sono crollati del 60% gli opening dei centri commerciali nell’area meneghina che però dovrebbero riprendere a partire dal prossimo anno. Mentre è il food a guidare il trend di “rientro” nel centro città con le aperture di punti vendita che si distinguono per la ricerca di nuove esperienze d’acquisto. È quanto è emerso dalla ricerca “Focus sui centri commerciali e survey sul centro storico di Milano” condotta dalla società di consulenza Reno per Confimprese. Analizzando la situazione dei centri commerciali lo studio segnala la pesante caduta delle aperture nel 2014: solo 6 contro gli 8 del 2013 che, a loro volta erano già la metà rispetto al 2012.
Un trend fortemente negativo: in due anni si è perso il 60% delle aperture. Di contro, il dato positivo è sul biennio 2015-2016: la pipeline prevede rispettivamente 16 e 18 aperture di nuovi centri commerciali, rispecchiando in questo modo gli stessi numeri registrati nel 2011-2012; nulla a che vedere, però, con le 50 aperture del biennio 2005-2006 e addirittura le 58 del 2007. Su Milano ci sono all’attivo 2 progetti ambiziosi: la prossima apertura nel 2017-2018 di Westfield Milan a Segrate e il maxi centro di Arese, un investimento da oltre 700 milioni di euro su un’area di 1,6 milioni di mq in vista di Expo 2015.
Ad oggi i migliori centri commerciali italiani sono localizzati su Roma (Porta di Roma) e su Firenze (I Gigli), entrambi con 18 milioni di passaggi. Meno performanti invece i centri commerciali prime attivi a Milano. Per quanto riguarda il centro di Milano, le vie più trafficate dal punto di vista pedonale sono ovviamente quelle del centro. Particolarmente significativo il caso di via Torino (tratto Via Orefici-piazza San Giorgio), divenuta una delle vie più promettenti del momento: 120 punti vendita in un chilometro di strada.