Un rifugio ottocentesco tra dipinti arts and crafts, caminetto in stucco stile vittoriano, tavole imbandite su candide tovaglie d’organza e profumo di dolcetti appena sfornati. Sul vassoio, una traccia di vapore appena visibile si delinea dal beccuccio della teiera di bianco smaltata. Così si presenta, nell’immaginario collettivo, la sala da tè d’ispirazione british, teatro di un rito che (leggenda vuole) ebbe origine nei primi anni del XIX° secolo grazie ad Anna, settima duchessa di Bedford, irritata dalla lunga attesa tra gli unici due pasti concessi all’epoca: colazione di buon mattino e cena tardi la sera. Si inventò il tè delle cinque, accompagnato da snack salati e pasticcini. Ebbe successo, fece proseliti.
Milioni di britannici tuttora celebrano l’antico rituale tra case, uffici e luoghi attrezzati per il culto della bevanda che arriva dall’Oriente. Gli inglesi lo scoprirono in Cina, ne incentivarono (complice la guerra dell’oppio) la coltivazione e produzione in India e lo trasformarono in una loro icona. Chi si avvicina a quel mondo complesso e straordinario che è il tè non ha altra immagine delle sale da degustazione se non quella del salotto londinese, tra signori della City a discuter d’affari fumando la pipa e signore che ingannano il tempo tra una mano e l’altra di bridge. Sul tavolo, un trionfo di salmone affumicato, prosciutto arrostito, apple pie e pastries. Questa, in realtà, è solo una delle possibili declinazioni della sala da tè: quella di matrice inglese, dove il protagonista diventa il cibo e la bevanda finisce per esserne l’accompagnamento.
“Negli altri Paesi con tradizione radicata, come Cina e Giappone, il consumo di tè è pura degustazione, spesso condotta da un vero e proprio maestro di cerimonia”, afferma Marco Bertona, tea taster professionista (diplomato in Cina presso l’università di Scienze agricole di Guangzhou) e presidente di Ademathè, associazione italiana degustatori e maestri del tè (www.maestridelthe.it), che organizza corsi ed eventi per diffonderne la cultura in Italia.
Sono tre, secondo Bertona, gli elementi necessari per qualificare un’autentica sala da tè. Primo: la presenza prevalente del tè, il che non esclude la possibilità di servire caffè, tisane e infusi da altre piante, purché non superino l’offerta di quelli da Camelia Sinensis (nome scientifico della pianta del tè). Secondo: la preparazione del personale che deve possedere cultura di prodotto e capacità di servizio, evitando i frequenti errori legati soprattutto alla temperatura (mai inferiore, in tazza, ai 60-65 gradi a seconda delle tipologie di tè). Terzo: l’ambiente, elegante e confortevole, perché il momento del tè assume in ogni cultura un significato di relax, calma e pace interiore. “In tutta Milano, di sale da te con queste caratteristiche ne esisteranno al massimo quattro”, dice Bertona.
Poco male. Gli appassionati del genere potranno puntare su Londra, che è il ‘mito’, o Parigi, che propone un mix di stile anglosassone ed etnico con raffinate sale d’atmosfera orientale. In alternativa, preparatevi a un lungo viaggio che vi condurrà dritti alla fonte, in Cina, dove tutto ebbe inizio cinquemila anni fa e che tuttora occupa la vetta tra i produttori mondiali di foglie di tè. O nelle tea room in stile zen del Giappone, dove si celebrano autentici cerimoniali di degustazione. Infine, negli affascinanti riad di Marrakech, dove il consumo della calda bevanda è occasione di conoscenza e, perché no, passaggio obbligato per la chiusura di un affare.
A LONDRA, CINQUE POSTI DA PROVARE
Brown’s Hotel
Immersi nella storia. La sala di questo hotel a cinque stelle in Albemarle Street pare fosse la preferita della regina Vittoria. Del resto, l’albergo venne fondato nel 1837, anno in cui iniziò l’era vittoriana. In una selezione di diciassette tè spicca il Silver Needle White, il più prezioso tra i bianchi cinesi (originario del Fujian). Per un afternoon tea accompagnato da cibi health oriented mettete a budget 41,5 pound, dieci in più per un calice di champagne. www.roccofortehotels.com
City Cruises River Thames
D’accordo, è turistico… ma un tè sorseggiato lungo il Tamigi, a bordo di un barcone e con vista Tower Bridge, diceva un noto spot, non ha prezzo. Questo invece costa 25 sterline, 33 con lo champagne in aggiunta, che scendono a 15 per i bambini. Ecco, la presenza di qualche infante irrequieto e di turisti vestiti “da turisti” potrebbe far storcere il naso a chi cerca eleganza e relax. Il panorama val bene qualche sacrificio. www.citycruises.com
The Ritz
“Jacket and tie are required”, ma non pensiate di indossare i jeans al posto dei pantaloni: resterete alla porta. Il Ritz è il Ritz, inutile discutere. Il sentore di cerimonia che si avverte nel più celebre hotel londinese, dove il tè delle cinque viene servito tutti i giorni dal 1906, impone un carico aggiuntivo in valigia e una prenotazione effettuata per tempo (almeno un mese prima). Pianoforte e arpa accompagnano una degustazione di finger sandwiches nella Palm Court dell’hotel al numero 150 di Piccadilly. Costo: 47 sterline, 59 con champagne. www.theritzlondon.com
Claridge’s
Un duo pianoforte/violoncello delizierà il tè delle cinque in questo lussuoso hotel, gioiello di art decò situato nel quartiere di Mayfair, che presenta una selezione di ventiquattro tè, compresi i rari blends come il “Second Flush Muscatel Darjeeling”, e tante delizie in accompagnamento. Costo: 50 sterline più servizio. Consiglio: concedetevelo nel periodo natalizio, quando potrete ammirare un superbo Christmas Tree decorato dai più grandi nomi della moda (nel 2013 ci pensarono Dolce e Gabbana). www.claridges.co.uk
Sotheby’s Cafè
A New Bond Street, nella celebre casa d’aste, potrete gustare l’afternoon tea a un prezzo “relativamente” modico (qui almeno non è necessario offrire al rialzo!) che va dai 2,6 pound per una singola tazza a 19,75 per la degustazione completa di dolce e salato. Lo spazio viene utilizzato per allestire mostre d’arte e il menu ideato dalla chef Amanda Kellar è spesso ispirato alle opere esposte in sala. www.sothebys.com
NEL MONDO, CINQUE POSTI DA PROVARE
Roma, Babington’s
Un angolo di Londra con vista Trinità dei Monti. Nel cuore di Roma, questo luogo di culto fondato nel 1893 da due signorine inglesi di buona famiglia, offre sala da tè, ristorante e tea shop dove acquistare infusi, sweet cakes e tutto il necessaire per approfondire l’arte della preparazione e degustazione tra le mura domestiche. Organizza tea party e corsi di pasticceria inglese. Il sito con e-commerce offre decine di prodotti, tra cui il prezioso tè verde “Jasmine Dragon Phoenix”. www.babingtons.com
Parigi, La Maison des Trois Thés
Yu Hui Tseng, unica donna tra i dieci maestri mondiali di cerimonia del tè, seleziona e acquista in Cina le foglie “sur pied” ed è proprietaria a Taiwan dei giardini più prestigiosi. Dal 1995, possiede in Francia la più grande “Cave à thé” del mondo, dov’è possibile acquistare e degustare autentiche rarità provenienti da piantagioni monovarietali, in una location che vi farà dimenticare di essere a qualche isolato dal Pantheon parigino. www.maisondestroisthes.com
Tokyo, Hotel Chinzanso
Armonia, Rispetto, Purezza e Tranquillità costituiscono i cardini essenziali del millenario rito giapponese del tè, che quest’hotel di lusso affida a un maestro di cerimonia ed effettua in una tradizionale tea house situata nel giardino. Preparatevi a indossare un kimono e a provare un’esperienza più spirituale che gustativa, a base di tè verde. Il costo, 20 mila yen a persona (oltre 140 euro), è un ostacolo non indifferente al raggiungimento del nirvana… www.hotel-chinzanso-tokyo.com
Zigong (Cina), Wangye Temple
Zigong era una zona di miniere di sale dello Sichuan, provincia cinese dell’interno, che gli occidentali, in verità, conoscono soprattutto per il prezioso pepe. Uno dei suoi templi, lungo il fiume Fuxi, è stato scelto dalla guida Lonely Planet come miglior esempio di teahouse tradizionale: tranquillità, partite a carte con gli indigeni, e un meraviglioso panorama ne hanno decretato il primo posto in classifica. A Chengdu, capitale della provincia, troverete molte altre soluzioni, probabilmente più magnificenti.
Singapore, Raffles
A Singapore, il culto del tè è tradizione rafforzata dalla colonizzazione britannica. Quale posto migliore per degustarlo, se non la Tiffin Room del più prestigioso e storico hotel della città-stato, che ospita boutique di lusso ed esposizioni d’arte? Servito dalle 15 alle 17.30, l’afternoon tea prevede una degustazione di sandwich inglesi e piatti della cucina asiatica, succhi di frutta tropicale e tanti dolci caldi e freddi, oltre naturalmente ai tè. Il costo: 58 dollari di Singapore, all’incirca 35 euro. www.raffles.com