Virata ‘green’ nel mondo del tessile. Dopo l’adesione da parte di importanti brand di moda, da Valentino a Burberry, alla campagna ‘Detox‘ di Greenpeace per l’eliminazione delle sostanze chimiche pericolose dai processi produttivi tessili, adesso l’impegno arriva anche a monte, da parte cioè dei produttori di tessuti. Sono entrati a far parte del progetto, infatti, anche Berbrand, Tessitura Attilio Imperiali, Italdenim, Besani, Zip e Miroglio.
Quest’ultimo, in particolare, ha deciso di estendere l’impegno, oltre alla sua attività di produzione tessile, anche alla sua divisione di moda, che comprende una serie di marchi tra i quali Caractère ed Elena Mirò.
“Il gruppo Miroglio negli ultimi anni ha dato seguito a importanti investimenti in nuove tecnologie di stampa di ultima generazione nell’ottica dell’eco-sostenibilità presso gli stabilimenti Miroglio Textile di Govone e Alba – ha detto il presidente Giuseppe Miroglio – con notevoli riduzioni di consumo di acqua, energia ed emissione CO2. Siamo pertanto già all’interno di questo percorso e intendiamo portare avanti nel tempo questa filosofia in modo serio e responsabile”.
Greenpeace, inoltre, ha chiesto e ottenuto da queste sei aziende non solo l’adesione all’impegno Detox per il futuro, ma anche la pubblicazione dei risultati del lavoro svolto finora in questa direzione. Greenpeace ha calcolato che, solo nel 2013, queste hanno prodotto circa 7 milioni di metri lineari di tessuti, pari alla distanza tra Roma e New York, 40 milioni di metri di tessuti stampati, pari alla circonferenza terrestre, 35 milioni di bottoni e zip, pari a oltre il triplo degli abitanti della Lombardia.