È il 1983 quando Ennio Capasa, poco più che ventenne, lascia la sua Puglia per Tokyo. Lì, incontra Yohji Yamamoto, uno dei riferimenti della moda degli anni Ottanta. L’atelier è quasi un tempio ed è lì che inizia a capire le profonde differenze tra il mondo da cui proviene e quello in cui è arrivato. Le differenze non riguardano solo gli aspetti materiali del Giappone (la tecnologia, il cibo, i terremoti…), ma quelli più profondamente culturali, dal carattere gerarchico e militaristico della società al modo di lavorare.
Pochi anni dopo fonderà Costume National, brand che diventerà in poco tempo protagonista delle sfilate mondiali. Così il designer racconta, nel libro edito da Bompiani, l’origine della sua formazione in Giappone in un viaggio nella moda delle tradizioni, tra Puglia e Zen.