Niente più aerei per Milano, Parigi, New York. Niente più ore di anticamera con la mamma. Niente più moduli da compilare. Niente più le faremo sapere. Niente più lacrime.
Diventare modelle non è mai stato facile. Oggi, perlomeno, è possibile risparmiare tempo e denaro grazie ai social network, aspettando che siano le agenzie di scouting a bussare alla vostra porta, anzi, a visitare il vostro profilo Instagram. L’idea è venuta a Jacob Dekat e Prince Chenoa, fondatori di Galore, agenzia che si occupa di progetti multimediali, famosa soprattutto per l’omonima rivista specializzata in shooting ritraenti ragazze decisamente prorompenti. Stanchi di giornate passate a provinare giovani candidate in jeans e t-shirt, i due soci hanno constatato che alcune gallery fotografiche pubblicate online da ragazze particolarmente fotogeniche superavano di gran lunga l’appeal dei tradizionali book cartacei.
Dekat e Chenoa hanno creato così una nuova divisione dell’agenzia: Kitten (gattina, ndr) avente lo scopo di selezionare le intriganti iscritte ai social network con il maggior numero di amici, follower e like.
Magari la simpatica Kimperly che sorride al tramonto dalla spiaggia di Malibù non ha alcuna intenzione di sfilare per Victoria Secret’s e la sensuale Adelaide che si immerge nelle acque cristalline della Costa Azzurra sogna un futuro da odontotecnico (gli scatti in bikini sono particolarmente apprezzati dai selezionatori di Kitten). In Galore, a fronte di tanta ‘abbondanza’, hanno capito che il new business poteva sfuggirgli di mano e hanno quindi deciso di collaborare con One Management, colosso delle agenzie di selezione. Una volta opzionate le ragazze più promettenti, Kitten inoltra i nominativi alla One.1K (costola della One Management con relativa variante maschile: One.1KMen) che non si limita a contattarle, ma cerca di comprenderne le ambizioni per instradare le future star nel settore più idoneo. Moda, canto, ballo, televisione, cinema, pubblicità e così via. Le strade del successo sono infinite. La surfer Anastasia Ashley ha sfruttato il suo talento con la tavola per diventare testimonial di eventi e prodotti sportivi. Ashley Sky comunica al suo milione di follower le creme da usare, i ristoranti da provare, i reggiseni da indossare.
“Noi possiamo capitalizzare cosa sta accadendo adesso nella cultura pop e aiutare le ragazze a trovare i contatti giusti in base al loro profilo e ai loro follower”, dichiara Scott Lipps, fondatore di One Management nonché egli stesso fenomeno del social network Tumblr.
Non ci sono abbastanza fashion week per contenere l’ambizione delle migliaia di ragazze che ogni ora, ogni minuto, ogni secondo invadono la rete con i propri selfie. Kitten e One Management guardano oltre il mondo della moda e rendono le proprie clienti testimonial di se stesse e costanti promotrici di qualsiasi oggetto enfatizzi il proprio fascino.
Non c’è solo Kitten, a scrutare la rete. E non tutte le storie sono a lieto fine. Il fenomeno dello scouting veicolato dalle immagini, per esempio, si è scatenato nel corso dei mondiali brasiliani. In quel caso, aveva fruttato un contratto con L’Oréal alla diciassettenne belga Axelle Despiegelaere. La ragazza, inquadrata tra il pubblico di una partita della manifestazione, si è distinta per il suo sex appeal ed è stata prontamente selezionata dalla casa cosmetica. Salita agli onori della gloria grazie a un’inquadratura che girava in rete, è stata però prontamente licenziata a causa di un’altra inquadratura, quella di una foto postata sul suo profilo Facebook con tanto di fucile a tracolla di fianco a un’antilope appena uccisa. Ascesa e caduta social di un’aspirante modella in poche settimane.
Anche una vecchia volpe come Anna Wintour deve essersi accorta del fenomeno; se lo strillo sulla copertina del September Issue di Vogue America descrive le modelle fotografate da Mario Testino “The Instagirl” un motivo ci sarà. Pronte per il prossimo selfie?