Nonostante La Petite Robe realizzi il 90% del suo fatturato all’estero, di cui il 60% negli Usa, dove è presente nei più importanti multimarca, Chiara Boni sta studiando un concept che entro un anno vorrebbe inaugurare a Milano, “uno spazio piccolo e in centro”, ha precisato a PambiancoTv la designer fiorentina che ha fondato il brand. Sempre sotto la Madonnina, il marchio ha reso omaggio durante la fashion week femminile a Lucio Fontana, con una serata-presentazione nella sala Fontana del Museo del 900, in vista, forse, di una sfilata il prossimo anno.
Lo step successivo, tornando al progetto retail, potrebbe essere gli Stati Uniti, anche se il progetto per ora rimane nel cassetto. Del resto, proprio qui, dove tra le fan di Chiara Boni ci sono celebrities come la regina della tv Oprah Winfrey e la tennista serena Williams, ha attecchito più che mai il concetto di ‘ricerca flessibile’ cominciato dalla designer dal ’72 e sfociato in un brand fatto di abiti sartoriali made in Italy, chic ma pratici perché realizzati in tessuto stretch, ripiegabili in microbuste e facili da lavare e senza bisogno di stiratura.
Sugli accessori è più difficile creare qualcosa di così identificabile, ma Chiara Boni è al lavoro anche su quello. Intanto, il brand registra un ebitda del 35% e “dopo aver fatturato circa 6 milioni di euro nel 2013 prevede di arrivare a 8 milioni nel 2014”, dice la designer.