Il problema dei prodotti falsi si fa sempre più pesante e così le principali griffe della moda e del lusso hanno deciso di creare dei veri e propri ‘corsi’ per riconoscerli. In particolare, brand del calibro di Louis Vuitton, Prada e Nike, per citarne solo alcuni, hanno fatto fare degli stage agli agenti dell’Agenzia delle dogane di Bergamo. I doganieri, nella sede dell’aeroporto di Orio al Serio, vengono aggiornati periodicamente dai tecnici delle maison su come distinguere, anche i minimi particolari, le matrici false dai prodotti originali.
I numeri del problema, come sottolinea l’Eco di Bergamo, sono cresciuti a dismisura negli ultimi anni e nel solo aeroporto di Orio sono stati sequestrati nel 2013 oltre 122mila prodotti contraffatti (erano 12mila nel 2011). E non si tratta solo di controllare le merci, che arrivano principalmente da Cina e Hong Kong, ma anche i passeggeri. “E’ in atto nello scalo bergamasco un fenomeno che riguarda i singoli corrieri, in particolare provenienti dal Nord Africa – ha spiegato al quotidiano Michele Aricò, direttore dell’Ufficio delle Dogane di Bergamo – che arrivano con tanto di prodotti falsi pressati in valigia, soprattutto piccoli quantitativi di abbigliamento e occhiali”.
Trattandosi di commercio illegale, è comunque molto difficile dare numeri precisi, ma la certezza è che quello della contraffazione sia un settore che non conosce crisi. Anzi, come sottolinea il quotidiano locale, in Italia si parla di un fatturato di 7 miliardi di euro dove il 70% dei prodotti sequestrati appartiene al settore tessile e moda (rapporto 2013 del Ministero dello Sviluppo Economico).