Lino Dainese, dopo 40 anni a capo dell’omonima azienda, potrebbe presto passare di mano. In molti hanno bussato alla porta dell’azienda vicentina che nel 2013 ha realizzato un fatturato di 121 milioni, in salita verso i 130 milioni con l’ipotesi del raddoppio entro il 2018. Dainese, 66 anni, non ha eredi in azienda e da maggio 2013 al timone della società siede ad interim il ceo Federico Minoli, che nel 1996 ha portato la Ducati ad essere acquisita dal fondoTexas Pacific Group. Amico di lunga data di Dainese, nel cda da anni, Minoli potrebbe essere l’uomo giusto, secondo La Tribuna di Treviso, per traghettare la società verso un investitore.
“Fino ad oggi ho sempre rifiutato le offerte – aveva dichiarato Dainese a marzo – ma da quest’anno ho preso in considerazione l’idea di trovare un partner strategico per agevolare la crescita. Abbiamo avuto un primo contatto, ma la cosa è sfumata”. Al secondo tentativo l’esito potrebbe essere diverso. Dainese cerca un partner industriale in grado di condividere il piano di sviluppo e il progetto di ricerca. “Vedo debolezza nelle aziende a conduzione familiare e attorno a me osservo problemi legati a liti e successioni – continua Dainese – e poi, sono convinto che un’azienda funzioni bene quando nella governance c’è azionariato diffuso”.