Cosa fa Davide Scabin quando non è impegnato a cucinare al Combal.Zero? Gioca a bowling alla Reggia di Venaria, vestito di un pellicciotto Armani con tanto di sneaker chiodate. E lo chef Matias Perdomo quando è lontano dai Navigli del suo Al Pont de Ferr? Balla il tango. E Davide Oldani, se non è ai fornelli di Cornaredo, al D’O? Corre in bicicletta.
Chi si avvicina ai grandi cuochi della contemporaneità li immagina probabilmente in cucina, tra fuochi e padelle, a dirigere la truppa dei loro ristoranti pluristellati. Ma Gianni Rizzotti, fotografo di moda prestato al food, ha scelto di non seguire questo tracciato, in qualche modo già percorso e ripercorso dai format televisivi in cui i grandi cuochi impazzano. E, piuttosto, ha voluto ritrarli lontano da cibo e pentolame, immersi nel loro tempo libero fatto di passioni e umanità.
Per vedere la luce, il libro “Beyond the Chef – Grandi Cuochi lontani dai fornelli“, presentato giovedì scorso alla Triennale di Milano, ha richiesto due anni di appuntamenti, incontri, scatti. Tutto, però, è stato più semplice del previsto. “Ho stilato una lista di grandi chef, ne ho scelti 35. Li ho contattati, poi conosciuti, alla fine interpretati e, quel che è più importante, ci siamo divertiti”, racconta a Mood Rizzotti.
Il risultato, alla fine, sono scatti ironici, al limite del dissacrante, che immortalano i re della cucina in Italia intenti a dar voce alle loro passioni, ai loro interessi, persino ai loro affetti. Ciascuno di loro ha immaginato la propria vita se il destino non li avesse condotti per mano in cucina. Così, il lettore scopre un Gualtiero Marchesi musicista, un Niko Romito manager e un Heinz Beck artista. E, ancora, Davide Oldani e Norbert Niederkofler svelano il proprio amore per la bicicletta mentre Giancarlo Perbellini galleggia in una piscina vestito di un elegante smoking da sera. “Non posso che ringraziare Rizzotti per avermi ritratto nei momenti belli della mia giornata, in situazioni che vorrei avere la possibilità di vivere quotidianamente, al di là degli impegni e del lavoro”, ammette Oldani nel corso della presentazione.
Sui volti dei presenti esplodono sorrisi e risate nel ripercorrere le ore dedicate agli scatti. “E’ un martello pneumatico, Gianni”, ride Oldani ricordando le chiamate senza fine per fissare un appuntamento. “Doveva fermarsi un paio d’ore, siamo finiti a pranzare sotto il nostro porticato”, aggiunge Valeria Piccini.
La galleria fotografica mostra i lati nascosti dei cuochi, ma sublima anche il modo di essere degli chef in cucina: così se Massimo Bottura è il sognatore che ascolta musica degli anni 70, Mauro Uliassi è il passionale e Pino Cuttaia l’estroverso, che ride beato mentre si fa fare la barba sulla piazza del paese e intanto fuma un sigaro. Parabole di vita che riacquistano una dimensione di ‘normalità’, nonostante le vite straordinarie, immagini empatiche e inedite di personaggi forse troppo spesso mitizzati: i principi dell’alta cucina scendono dall’Olimpo delle tre stelle Michelin e svelano le loro aspirazioni mancate o sopite. Dopo tutto, nessuno aveva mai visto Heinz Beck passeggiare tra leoni di pietra con un prosciutto sulla spalla, giusto?