Milano, 1929. Il centro città si rivoluziona, il selciato in piazza Duomo viene rifatto a nuovo, nei salotti si parla di Italo Svevo e Alberto Moravia. Milano, 85 anni dopo. La Galleria si rifà il look, c’è chi propone un orto davanti alla Cattedrale, i discorsi sono virati su argomenti di certo meno intellettuali. Nel mezzo, la storia di un ristorante che ha lanciato la pizza e la cucina napoletana a Milano, A Santa Lucia.
Da quando, nel 1929 la famiglia Legnani apriva il locale in via Agnello, di facce note ne sono entrate. Il cambio di posizione (oggi il ristorante si trova in via San Pietro all’Orto), una guerra mondiale e la crisi economica non hanno frenato l’arrivo al ristorante dei volti più conosciuti della città e non solo. Una clientela affezionata che qui, ancora oggi, non ha bisogno di aprire i menu per ordinare i cavalli di battaglia che vengono portati in tavola – più o meno senza soluzione di continuità –, dall’immancabile pizza ai rigatoni strascicati alla battuta di manzo. Oltre che sul richiamo alle ricette della tradizione campana, il locale, oggi gestito dalla famiglia Cortesi, punta da sempre sull’orario ‘allungato’ che ha permesso negli anni ai ballerini della Scala, ai personaggi dello spettacolo o ai semplici ‘tiratardi’ di sedersi a tavola a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Le fotografie appese ai muri, più di 400, tengono nota fedelmente degli ospiti che qui hanno trovato un ‘porto sicuro’. Tra le immagini alle pareti si scorgono i volti di Vittorio Gassman, di Marcello Mastroianni e Frank Sinatra, ma anche facce più attuali, come quelle di Sabrina Ferilli e Laura Pausini. Qui, ricordano i proprietari, Placido Domingo si è commosso quando è tornato a cena con i figli ormai cinquantenni, rivendendoli in una foto alle pareti quando erano ancora bambini. Sempre qui, Brooke Shields è entrata scalza a mezzanotte. E ancora, è qui che Totò era solito richiedere la battuta di carne di manzo.
E ancora qualche sera fa, nonostante il caldo soffocante milanese, una clientela di affezionati ha riempito la sala del locale per festeggiare gli 85 anni del locale, rivivere le serate trascorse tra i tavoli e ridarsi appuntamento, proprio dietro al Duomo, per quelle future. Tra gli ospiti, direttori di giornali, avvocati e notai, volti noti dell’imprenditoria meneghina. Sul finale è arrivato persino Giuliano Pisapia, il sindaco della città, a omaggiare il “punto di incontro dove si trovano sempre degli amici, come una comunità che di volta in volta si ritrova”. Se a dirlo è il sindaco, anche i più giovani seduti al tavolo ci crederanno.