Dopo due anni in territorio negativo, l’industria del tessile-moda italiano archivierà il 2014 come l’anno della ripresa. Secondo le stime elaborate da Smi e presentate ieri in occasione dell’assemblea annuale dell’associazione confindustriale di categoria, quest’anno il comparto dovrebbe raggiungere i 52,5 miliardi di euro, con una crescita, quindi, che tocca il 3,6% e che riporta il tessile-moda ai livelli del 2011 (dopo un 2012 a -3,2% e un 2013 a -0,7%). Per la prima volta da anni l’incremento del turnover riguarda sia il settore a monte, che dovrebbe segnare un aumento del 3,1%, sia l’area a valle dove il progresso potrebbe essere del 4,2 per cento. Bene soprattutto l’export, da sempre traino del made in Italy: nel 2014 la crescita stimata si aggira sul 5,6% portando le vendite fuori dai confini nazionali a 28,9 miliardi di euro, il valore più alto di sempre. Aumentano anche le importazioni (+3,3%) a 18,4 miliardi di euro e, soprattutto, torna in territorio positivo anche il consumo apparente (+2,8%). Nonostante il miglioramento del quadro congiunturale, il 2014 non vedrà tuttavia interrompersi il ridimensionamento del settore in termini di aziende: si prevede che il tessuto industriale diminuirà dell’1,4% che, tradotto in cifre, significa che saranno 680 le aziende che abbasseranno la saracinesca.