Giacca, cravatta, passo frettoloso, quasi frenetico, telefonino all’orecchio e l’aria di chi sembra impegnato a coordinare il mondo intero. Stop! Un saluto, il telefonino passa in tasca e l’uomo-yuppie si guarda intorno quasi stia per commettere un’attività illecita. Apre la porta ed entra. L’immaginazione lo ritrae nell’atto di intascare una mazzetta, invece… La scena cambia ed è imprevista, un delicato profumo di foglie crea un’atmosfera da ‘ladies room’, risvegliando piacevoli sinestesie.
Questo si prova entrando in una delle numerose Tea Room che stanno sorgendo a Milano. Sorta di oasi della lentezza nella città in cui meno te lo aspetteresti. Per dna, per filosofia.
Eppure, sta accadendo. Quasi fosse una richiesta della città stessa che, raggiunta una climax di ansietà, per istinto di sopravvivenza, crea dei luoghi atemporali contro la politica del ‘laurà’. Per respirare, per pensare, per oziare.
Protagonista di questo itinerario è la cultura del tè (o tea, all’inglese). Che sia ispirata al rito giapponese o alla più europea routine dell’afternoon tea poco importa, l’obiettivo è lo stesso: rallentare i ritmi dell’essere umano nel modo più semplice possibile, tentandolo.
Come? Con odori, sapori, rituali e scorci in grado di risvegliare i sensi e ricreare armonia con la natura e il mondo circostante.
Il locale ‘incriminato’ è l’Essenza del The, in via Cerva 12, dove è facile perdersi nella scelta di 250 varietà di foglioline fra bianche, nere, verdi e oolong, più tisane, acque di frutta (infusi) e particolarità dal mondo come il Rooibush, il Mate e il Bouquet di tè.
Non molto lontano, in via Macedonio Melloni 35, si trova Arte del Ricevere, dove l’acquisto di infusi si fa biologico ed equosolidale. Spostandosi in Piazza XXV Aprile 12, ci si può tuffare nella storia con una visita da Dammann Frères, la prima azienda a introdurre in Francia le pregiate foglioline nel lontano 1692 (ai tempi di re Luigi XIV). Per una panoramica internazionale, l’indirizzo giusto è La Teiera Eclettica, in via Melzo 30, dove vengono preparati il tè bianco Yin Zhen direttamente dalla Cina (come anche il Lung Ching), il tè nero Grand Bois Cheri (al malto e vaniglia), proveniente dalle Mauritius, e poi infusi affumicati, profumati ai fiori, alla frutta, e tutto il meglio della produzione di questa bevanda nel mondo (ce ne sono 200 tipi).
Per chi non vuole solo degustare, il posto giusto è lo Chà Tea Atelier, in via Marco d’Oggiono 7, dove è possibile scoprire e apprendere le tecniche di preparazione di questa preziosa bevanda, secondo la tradizione orientale e occidentale.
Fuori dai confini meneghini, la signora Mireille, francese impiantata a Monza, ha deciso di aprire in via dei Mille 16 Parliamo di The, dove un’ampia sala accoglie i clienti che possono scegliere tra ben 350 tipi diversi di questa bevanda, alcuni molto rari, come quello coreano o vietnamita. Non mancano poi i corsi di degustazione, con relative spiegazioni, e gli accessori del caso: tazze, teiere e tutto quanto serve a rendere bello un rito molto antico.
Un consiglio? Per completare questo viaggio alla ‘ricerca del tempo perduto’ molte boutique offrono dolci da assaporare in abbinamento ai diversi tipi di tè. Insomma, ad ognuno la sua madeleine!