I ricavi consolidati del Gruppo Armani hanno raggiunto i 2,18 miliardi di euro, in aumento del 4,5% (+8,3% a cambi costanti) rispetto ai 2,09 miliardi di euro del 2012, nonostante il rallentamento dell’industria del lusso in alcuni mercati emergenti. Anche il gruppo dello stilista italiano, dunque, risente delle turbolenze del 2013, anno in cui ha dovuto ridurre il passo di crescita (nel 2011 l’incremento dei ricavi era stato del 13,6%, nel 2012 del 15,9%).
La crescita ha riguardato tutti i brand e i canali distributivi del gruppo. Il canale retail è cresciuto del +6,9% a cambi correnti (+14,6% a cambi costanti) mentre il canale wholesale è cresciuto del +4,2% a cambi costanti. A livello geografico, la crescita è risultata molto soddisfacente in tutti i mercati, in particolare in Europa dove è stata registrata una buona performance soprattutto in Francia e Uk. Il margine operativo (ebit) è risultato pari a 401 milioni di euro, in aumento del 18,2% sull’anno precedente, portando l’incidenza sui ricavi netti al 18,4%.
Il Gruppo ha anche finalizzato in questi giorni l’acquisizione del rimanente 50% di A|X Armani Exchange, assicurandosi quindi l’intera proprietà del marchio che conta 270 punti vendita con oltre 3mila dipendenti, presente soprattutto sul mercato americano. L’obiettivo dell’operazione è quello di sviluppare il primo global fast fashion brand italiano rivolto a un pubblico giovane il cui dna è fortemente Armani.
“Il successo di un marchio – ha sottolineato Giorgio Armani – sta nella capacità di coniugare creatività e vendite, e questi risultati ci confermano proprio questo. Il riscontro che i nostri prodotti hanno avuto sui mercati, la forte redditività e la liquidità che abbiamo a disposizione ci permettono inoltre di accelerare i nostri investimenti per lo sviluppo futuro. A cominciare da A|X che da oggi controlliamo al 100% e su cui investiremo quest’anno e il prossimo, per una coerente integrazione nel portfolio dei marchi che costituiscono il Gruppo”.