Richemont ha chiuso l’anno fiscale 2013-2014, terminato lo scorso 31 marzo, con utili sostanzialmente stabili, frenando dopo tre anni consecutivi in crescita. Il colosso elvetico delle lancette di lusso, con marchi come Cartier, Vacheron Constantin e Iwc, ha registrato nell’esercizio un utile di 2,067 miliardi di euro, +2,9% rispetto ai 2,005 miliardi del precedente fiscal year. A impattare negativamente sul risultato, secondo Bloomberg, è stato il forte rallentamento del mercato cinese dovuto alle politiche anticorruzione del Governo, e i consumi potrebbero essere calati anche in Giappone a causa dell’aumento della tassa sul valore aggiunto introdotto in aprile.
I ricavi del gruppo, le cui vendite provengono per quasi la metà dalla regione Asia-Pacifico e il Giappone, sono cresciuti del 5% a cambi correnti (a cambi costanti la crescita sarebbe stata doppia, del 10%), a quota 10,649 miliardi di euro. Nel mese di aprile, le vendite sono aumentate dell’1% a cambi correnti.
La società, infine, ha proposto un dividendo di 1,40 franchi per azione. L’incremento della cedola, nonché l’annuncio di un solido andamento delle vendite in aprile ha acceso il titolo sulla Borsa di Zurigo, dove in mattinata è arrivato oltre il +4 per cento.