L’escalation religiosa del Sultano del Brunei potrebbe ritorcersi contro i suoi alberghi di lusso. A pochi giorni dall’annuncio dell’introduzione, all’interno del minuscolo stato asiatico, della sharia e della lapidazione degli adulteri e di chi commette atti sessuali contro natura, François-Henri Pinault, presidente e chief executive officer di Kering, ha dichiarato il suo sostegno alla campagna mondiale di boicottaggio della catena di alberghi di lusso Dorchester Collection Hotel. Quest’ultima, appunto, appartiene al Sultano del Brunei Hassanal Bolkiah, e, in Italia, controlla il Principe di Savoia a Milano.
La comunicazione ufficiale arriva dall’account Twitter della Fondazione Kering dove due giorni fa il numero uno del gruppo d’Oltralpe ha affermato che “come presidente di ‘Kering for women’ che combatte la violenza contro le donne condanno fermamente la decisione del Sultano del Brunei e aderisco al boicottaggio delle sue proprietà alberghiere”. Il che potrebbe tradursi in un blocco delle prenotazioni per le dipendenze del colosso francese, ma coinvolgere anche gli spazi commerciali ed espositivi all’interno della catena.
Pochi giorni prima anche Hedi Slimane, il creativo del brand ammiraglio del gruppo, Saint Laurent, aveva criticato l’introduzione della sharia in Brunei. Secondo quanto riportato dal The Wall Street Journal, i boicottaggi sembrano già avere un effetto sulla catena dei Dorchester Hotel. Nel solo Beverly Hills Hotel negli Stati Uniti sarebbero già stati annullati almeno una ventina di eventi con una conseguente perdita di circa due milioni di dollari.