Una signora entrò in un negozio in cerca di un braccialetto con una preghiera incisa. Non le importava il colore, né il materiale. Il negoziante insistette per farle scegliere un modello in particolare, perché quel bijoux doveva piacere a lei. La cliente però si impuntò, spiegando che non aveva importanza come fosse fatto, perché quello era un omaggio che avrebbe sistemato nella tomba del marito, venuto a mancare poco tempo prima. Quella donna, come racconta Giovanni Licastro, fondatore del marchio di gioielli AMen, stava attraversando un periodo di difficoltà, ed era in cerca di un conforto e di un messaggio di speranza.
Licastro è un imprenditore calabrese che si è sempre mosso nel settore dei monili, e che in un periodo personale difficile (anche per lui), costretto a reinventarsi un lavoro da un giorno all’altro, si è fatto ispirare dalla gioielleria religiosa. In un periodo di Papi, santi e beati come quello attuale, una ispirazione del genere sembra essere quella giusta. Non è un caso, dunque, che il monile sacro, negli ultimi tempi, sia stato “molto considerato e rilanciato”. Insomma un business benedetto.
La propensione nei confronti del divino ha coinvolto la moda a diversi livelli. Alcuni marchi hanno iniziato semplicemente a ricreare atmosfere sacre su qualche capo, altri hanno deciso di puntare esclusivamente sul business dei bijoux religiosi, sin dall’inizio, affidando le parole della fede ad anelli e bracciali, stampando su cuoio o incidendo sul metallo il Padre Nostro o l’Ave Maria, i Dieci Comandamenti e altre preghiere.
L’idea è quella di creare oggetti portatori di benessere psicologico che nascono dalla voglia di spiritualità, di fede e pensieri positivi. In tempi di crisi, può portare conforto sfoggiare la propria fede con argento, oro e diamanti, indossando, per esempio, i gioielli di Tuum, la realtà nata nel 2009 a San Giustino (Pg) dalla creatività dei due giovani imprenditori Michele Alberti e Simone Finocchi. Qui il credo ha un posizionamento e un prezzo più elevato, ma si tratta ugualmente di ‘spiritualità’. Per chi vuole essere più discreto, oppure più criptico, c’è la possibilità di indossare i gioielli Humilis, realizzati artigianalmente ad Assisi. Si tratta di anelli tempestati di Tau, il segno con cui San Francesco d’Assisi amava firmare le lettere e le benedizioni, nonché l’ultima lettera dell’alfabeto ebraico, indicato nella Bibbia come simbolo di salvezza.
“L’idea mi è venuta nel luglio del 2012, mentre ero da un fornitore – racconta Licastro – e cercavo un prodotto da uomo. A un certo punto, sono rimasto colpito dal campione di un braccialetto, in cuoio a tre giri, con inciso il ‘Padre Nostro’”. All’inizio, il nome del brand doveva richiamare il concetto di moda maschile (Men), poi, con l’aggiunta del simbolo della costellazione della Croce del Sud sull’etichetta, è diventato qualcosa di diverso: “Era una figura che rappresentava la tensione verso le stelle, e quindi verso l’alto”.
In un’epoca con pochi ‘lumi’ terreni, non sono pochi coloro che scelgono di rivolgere lo sguardo all’insù. Poi, è arrivato Papa Francesco. E da quel momento non è stata più la sola fede a ispirare il mondo dei gioielli, ma anche lo stesso Bergoglio, il Pontefice che twitta e che scende dalla Papa-mobile per abbracciare i fedeli. Così, i suoi “dolci occhi”, per esempio, sono finiti su una linea di bracciali del marchio di Licastro che promette “protezione e tenerezza”. Questi modelli sono stati persino distribuiti al Francisco Ensemble, il tributo del mondo dello spettacolo per Francesco che si è tenuto in occasione della santificazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII al Piper Club, una discoteca di Roma.
In un club del genere, dall’altra parte del mondo, DMX, il rapper americano che parla di fede e di Dio, cantava qualche anno fa ‘Lord give me a sign’ (Signore dammi un segno), lo stesso grido che sembrano lanciare in massa i fedeli ingioiellati. Del resto, il pubblico, lo dicono gli imprenditori, è sempre più trasversale, dalle persone credenti ai teenager, fino, appunto, ai cantanti di strada che di catene e croci adorano ricoprirsi.