Gruppo Italiano Vini, proprietario di alcune tra le più prestigiose cantine del panorama enologico italiano, ha chiuso il 2013 con un fatturato consolidato che si attesta a 348 milioni di euro, in crescita del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2012 (a parità di perimetro). La capogruppo, invece, si posiziona a 221 milioni di euro (+2,3%).
Il 2013, come si legge in una nota diffusa da Giv, è stato contraddistinto da una difficile congiuntura a livello mondiale e da un ulteriore calo dei consumi di vino sul mercato interno, oltre che dall’”importante aumento subito dai costi delle materie prime (uve e vini) che hanno registrato incrementi record nel 2012 e nel 2013″, che hanno obbligato il gruppo “a operare adeguamenti nei listini di vendita accolti con difficoltà dal mercato”.
In tale contesto, Gruppo Italiano Vini ha rafforzato la sua presenza nell’export, sia nei tradizionali Paesi importatori sia sui nuovi mercati, raggiungendo quota 85 Paesi, con una quota del fatturato estero sul consolidato che raggiunge il 73 per cento. Tra le marche strategiche del gruppo, Bolla rimane al primo posto per fatturato, seguita da Cavicchioli e da Folonari, forte principalmente sui mercati esteri. Positivo l’andamento dei vini delle Tre Venezie, trainati dalle forti richieste del Prosecco e dei prodotti del territorio veronese. In tenuta di fatturato le etichette del Centro Italia quali Melini, Bigi e Fontana Candida e del Sud ovvero Rapitalà, Castello Monaci e Terre degli Svevi.