Sviluppare la rete retail ed essere più ‘globali’. Sono questi gli obiettivi per il prossimo futuro di Stone Island. Saltata la cessione del marchio, cui si era arrivati molto vicini negli scorsi mesi, l’esperienza e le trattative con potenziali partner sembrano non aver lasciato indifferente il patron Carlo Rivetti, che pure continua a seguire la propria filosofia di una crescita ‘passo per passo’. “Negli ultimi mesi – racconta l’imprenditore a Pambianconews – ci siamo resi conto che l’azienda non è considerata abbastanza globale e sviluppata nel retail. Per questo, nell’immediato futuro, vorremmo espanderci con negozi monomarca, iniziando però dai mercati europei, in particolare la Germania, dove vedo ancora grandi potenzialità. Poi, il passo successivo sarà guardare al mercato globale”.
Ad oggi, Stone Island conta 18 negozi monomarca nel mondo e il canale wholesale rappresenta la parte preponderante del fatturato che, nel 2013, ha toccato i 70 milioni di euro (oltre +12% sul 2012) con un ebitda in aumento di oltre il 50%, a circa 9,5 milioni. E anche per il 2014, sulla base dei risultati positivi dell’ordinato 2014, l’azienda di sportswear d’alta gamma attende una crescita a doppia cifra di ricavi e redditività. “La campagna vendite della collezione A/I 2014-15 – prosegue Rivetti – è andata molto bene, e sommata a quella della P/E 2014, abbiamo un +12% dell’ordinato 2014 rispetto al 2013”. Anche il mercato italiano, che pesa per il 37% dell’ordinato 2014, è in crescita (+5%), seguito dai principali mercati, Uk, Germania e Olanda, tutti con segno più a doppia cifra.
Grande novità all’interno della collezione A/I è la Ice jacket (la giacca che cambia colore allo scendere della temperatura) per la prima volta con la lana, tessuto naturale. Contrariamente ad altri competitor, tuttavia, per Stone Island il fatturato della stagione invernale e di quella estiva all’incirca si equivalgono perché, conclude Rivetti, “abbiamo lavorato molto bene su alcune categorie di prodotto che si vendono nella P/E, come polo, pantaloni e jeans”.