Non sempre i marchi delle stelle prendono il volo. All’estero come in Italia. È il caso di Katie Holmes, diventata famosa grazie alla serie televisiva Dawson’s Creek nel ruolo di Joey Potter. L’attrice statunitense, infatti, ha annunciato di aver chiuso Holmes & Yang, il marchio fondato nel 2009 insieme con Jeanne Yang, la sua personal stylist. La fine dell’etichetta sarebbe stata causata da conflitti personali tra le due fondatrici. Addio al mondo della moda, dunque, appena dopo il debutto, nel 2012, sulla passerella della New York Fashion Week con gli elogi dei critici internazionali.
Come la Holmes, anche altri vip internazionali hanno tentato la strada della moda, con risultati alterni. Tra quelli che hanno fatto centro c’è Victoria Beckham, la ex Posh Spice che cinque anni fa ha creato una griffe che oggi, contro ogni pregiudizio, è riconosciuta come un brand con uno stile definito, oltre che essere amata da celebrities, pubblico e critica. È stato meno fortunato Robbie Williams, che lo scorso autunno ha chiuso suo marchio britannico che richiamava il cognome del nonno, Farrell, dopo appena un anno di attività.
Non sono esenti dalla tentazione di sfondare nel fashion system nemmeno le star nostrane. La scommessa dei marchi delle stelle è raccontata nell’approfondimento in uscita sull’ultimo numero di Pambianco Magazine intitolato ‘Quando il brand è Vip’.
Negli ultimi anni, da Mara Venier a Luca Argentero, infatti, il mondo dello spettacolo italiano ha sfornato diverse proposte che, in alcuni casi, si sono trasformate in un piccolo business duraturo, in altri hanno avuto meno fortuna. Ciò che è cambiato negli ultimi anni è il modo di veicolare il messaggio: dalla tv al tablet.