Funzionali, sofisticati e ludici. Sono i nuovi arredi per l’infanzia che rivendicano una propria indipendenza, prendendo le distanze da vocazioni rigoriste e tentazioni da cartoon. Con il virtuoso contributo di top brand e marchi di nicchia che hanno a cuore il benessere dei più piccoli e la loro educazione al bello.
“Senza dubbio, nel salotto di casa, si trovano gli elementi basilari dell’educazione umana in ogni suo aspetto”. La frase è di Johan Henrich Pestolazzi, pioniere della moderna pedagogia, che, già sul finire dell’Ottocento, assegnò allo spazio domestico una nodale importanza per lo sviluppo e l’apprendimento dei bambini. I quali, come ben sanno i genitori e gli esperti del living, devono poter disporre, fin dai primi anni di vita, di un design che li affascini, li stimoli e favorisca il loro benessere. Nello stesso tempo, l’habitat domestico e, soprattutto gli ambienti dove i bimbi giocano, dormono e si svagano, dovrebbe incentivare lo sviluppo della fantasia ed “educare al bello, fin dai primi anni di vita”, per dirla con Marcel Breuer, che ai tempi del Bauhaus, fu il primo architetto a progettare mobili per l’infanzia. L’inventore della celebre sedia Wassily, introdusse un trend, ancora in auge, che ebbe molti epigoni (da Verner Panton ad Arne Jacobsen, da Marco Zanuso a Richard Sapper): mobili per adulti in versione miniaturizzata. Nel corso del Novecento, in parallelo con questo orientamento, si è imposto però anche un indirizzo estetico di segno opposto che, supportato dal pensiero di Maria Montessori e di immaginifici educatori come Bruno Munari, non ha mai smesso di esercitare il suo influsso. Si basa sull’idea che gli arredi per l’infanzia debbano ricreare un mondo “a parte”, una specie di Paese dei Balocchi dove “l’immaginazione è al potere” e dove la retorica e pure un certo kitsch sono sempre in agguato. Negli ultimi anni, finalmente, sembra essersi trovato un giusto compromesso tra queste due filosofie progettuali che, almeno nei casi più evoluti, ha bandito sia le estremizzazioni in stile Fantasylandia, sia l’asettico rigore degli ambienti amati dai genitori appassionati di design minimal chic. I risultati si vedono soprattutto nelle proposte delle più importanti aziende specializzate nella creazione di camerette. Come le italiane Tumidei, forte di oltre cinquant’anni di attività, e di Battistella che, nella sua ultima collezione, ha privilegiato spunti presi in prestito dal mondo naturale e (si pensi al letto a castello Camelot) ha puntato sull’uso di materiali multisensoriali e di colori gioiosi ma mai troppo squillanti. Nel segno del calore e del comfort, sono gli arredi messi a punto da Krethaus che, a dispetto delle sue origini argentine, ha una visione molto “nordica” in fatto di mobili e accessori per il living, come dimostrano due dei suoi più recenti articoli di punta: Nido Bed e Little Screen. In sintonia con questo marchio è la ricca produzione di Asoral, azienda spagnola che, soprattutto nei suoi sistemi componibili, sa sposare funzionalità ed emozione. Versatili, sicure, pratiche ma anche in grado di emozionare sono anche le novità lanciate da molti brand di nicchia che in Francia, Belgio, Olanda e Scandinavia vantano una fedele schiera di fan. Merito della loro virtuosa capacità di stilizzazione e del convinto ruolo che, pur sforzandosi di preservare un’allure sofisticata e senza tempo, riescono a assegnare alla fantasia e allo spirito ludico. Tra le “riscoperte” ripensate con gusto moderno da questi marchi c’è l’idea della “casa nella casa” che, da sempre, stuzzica la fantasia dei più piccoli. Mathy by Bols ha così lanciato, nella sua ultima collezione, un lettino, progettato da François Lamazerolles, che si ispira alle tende da campeggio dei boyscout. Abitare Kids ha invece dato corpo ad Alpage, una fiabesca baita di sapore vintage dove i bambini possono dormire, rilassarsi e ritagliarsi un’avventurosa privacy. Nel segno del gioco sono anche le zoomorfe sedute/scrittoio Le chien savant disegnate da Philippe Starck per la linea Mee Too di Magis e il mini armadio dalla forma di righello che Sebastian Berge ha progettato per l’azienda The Collection insieme a un curioso storage box di gusto pop con fori e stringhe da annodare. Stimolano la fantasia e l’interazione creativa i mobili con le ruote firmati Sand for Kids, brand creato a Hong Kong dall’italiana Silvia Marlia che, nella sua attività di progettista, ha messo a frutto i suoi studi di educatrice montessoriana. Un riuscito mix di estetica e funzione che accomuna anche i brand coinvolti da Paola Noè e Thomas Maitz negli spazi e nelle installazioni di unduetrestella che dal 2012 cura e promuove kidsroomZoom, un progetto espositivo dedicato al design e all’arte per bambini.