Nuova tegola per Adidas. Dopo la bufera scoppiata per la maglia irachena al Mondiale di Brasile 2014, criticata per la grande somiglianza con il modello della nazionale colombiana, a finire nel mirino sono state altre due t-shirt del colosso tedesco di sportswear. E sempre disegnate per i Mondiali di Calcio di quest’anno. Una ritraeva una giovane in bikini con alle spalle il paesaggio di Rio e la frase ‘Looking to Score Brasil’, l’altra riportava la scritta ‘I Love Brasil’, con la particolarità che la parola ‘love’ è sostituita da un cuore rappresentato dalle natiche di una donna in tanga.
“La violenza sessuale non ci rappresenta”, ha sottolineato il ministro dello Sport brasiliano su Twitter, mentre l’azienda Brasiliana del Turismo (Embratur) aveva chiesto ufficialmente all’azienda di ritirare dal mercato la linea di magliette.
Adidas ha quindi annunciato che toglierà dal mercato le maglie, dichiarando che il gruppo “risponde sempre all’opinione dei suoi consumatori e soci”, precisando che, in ogni caso, le magliette in questione erano disponibili solo negli Stati Uniti. Il governo brasiliano ha accolto positivamente la decisione, con la speranza che l’episodio “serva da esempio per il rispetto che il Brasile merita in tutto il mondo”. Anche la presidente del Brasile Dilma Rousseff è intervenuta sulla vicenda, annunciando su Twitter che “aumenterà ulteriormente gli sforzi nella prevenzione contro lo sfruttamento sessuale di bambini e adolescenti”.