La campagna Detox di Greenpeace torna a colpire. E si prende la scena del salotto di lusso di Milano, con lo striscione ‘Versace detox now’ ovvero ‘Versace disintossicati ora’. Lo striscione è stato aperto dagli attivisti di Greenpeace nella Galleria Vittorio Emanuele ieri nel giorno di apertura della fashion week, per ammonire un altro marchio del lusso a smettere di usare quelle che vengono definite sostanze tossiche nella fabbricazione di prodotti d’abbigliamento per bambini. L’attacco a Versace rientra in una nuova fase della campagna della Ong, The King is Naked, orientata contro le griffe che, secondo l’organizzazione verde, continuano a vendere vestiti “pericolosi”. Oltre a Versace, Greenpeace, cita Louis Vuitton, Dior e Dolce e Gabbana (e nel sito della campagna invita a mandare una mail ai brand di aderire al gruppo di aziende che ha adottato strategie toxic-free).
Gli attivisti, inoltre, hanno esposto uno striscione di 100 metri quadri dal soffitto della galleria, sul quale sono raffigurati la top model russa Eugenia Volodina e un giovane re chiaramente oltraggiato dalla presenza di sostanze tossiche nei suoi vestiti. Il testo è ‘Beautiful fashion, ugly lies? #TheKingisNaked’. Allo stesso tempo, altri attivisti a terra hanno aperto un altro striscione con il messaggio su Versace “per chiedere al brand italiano di agire subito per ripulire i propri vestiti”.
La Gianni Versace ha risposto con una nota per rassicurare i suoi consumatori: “In relazione alle notizie diffuse a mezzo internet e stampa dall’associazione Greenpeace, in merito all’utilizzo di sostanze tossiche nella fabbricazione di prodotti d’abbigliamento per bambini, la Gianni Versace S.p.A. vuole rassicurarvi comunicando che ha posto in essere un sistema di mappatura e selezione dei fornitori sulla base di rigorosi capitolati di produzione (Reach – Regulation European Union no.19071 2006 come successivamente emendato). La Gianni Versace – prosegue la nota – dichiara quindi di operare nel rispetto delle normative vigenti in materia di prodotti tessili e che, nell’ambito dei propri sistemi di gestione della qualità, continua a ricercare materie prime e soluzioni tecnologiche ecosostenibili, dai requisiti ancor più restrittivi rispetto a quello previsti dalle attuali leggi vigenti in materia, rinnovando così il proprio impegno verso la sostenibilità del Pianeta”.
Le aziende che hanno sottoscritto l’impegno Detox, secondo il sito Greenpeace, sono: Nike, Adidas, Puma, H&M, M&S, C&A, Li-Ning, Zara, Mango, Esprit, Levi’s, Uniqlo, Benetton, Victoria’s Secret, G-Star Raw, Valentino, Coop, Canepa e Burberry.