Puma sotto pressione. Il gruppo tedesco di abbigliamento sportivo, come aveva già preannunciato in autunno, ha chiuso l’esercizio con un utile netto di 5,3 milioni di euro in calo del 92,4% a causa di voci straordinarie per 129 milioni legate, tra l’altro, alla sua ristrutturazione. Il fatturato è stato pari a 2,98 miliardi di euro in calo dell’8,7% (-3% a cambi costanti). A pesare sui conti è stato anche il quarto e ultimo trimestre dell’anno che ha totalizzato una perdita netta pari a 115,2 milioni di euro, quasi tre volte rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Puma, che fa parte del gruppo Kering, resta fiduciosa e si aspetta una svolta nel 2014. Nonostante i risultati, l’azienda ha deciso di offrire ai suoi azionisti un dividendo di 0,50 euro per azione, invariato rispetto all’anno precedente. “Non c’è dubbio che la desiderabilità del nostro marchio, i nostri prodotti e la nostra rete di distribuzione devono essere migliorati” ha dichiarato Bjorn Gulden CEO di Puma. “La ripresa non sarà immediata, ma il 2014 segnerà l’inizio della rinascita di Puma”. Il titolo in Borsa segnava stamattina un calo di oltre il 3 per cento.