Aeffe chiude il 2013 senza exploit, ma punta l’occhio sulle novità in arrivo. Il gruppo ha registrato vendite per 251,1 milioni di euro, -1,2% a tassi di cambio correnti (in crescita dell’1,2% a cambi costanti ) rispetto ai 254,1 milioni del 2012, e fa sapere che, al netto degli effetti di licenze già terminate con Jean Paul Gaultier e Cacharel e della nuova licenza con Ungaro, i ricavi sarebbero cresciuti del 3,9% a cambi costanti.
Il gruppo, che comprende i marchi Alberta Ferretti, Moschino, Pollini, e in licenza Emanuel Ungaro e Cédric Charlier, ha registrato ricavi per la divisione prêt-à-porter pari a 196,9 milioni di euro, in crescita dello 0,8% a cambi costanti rispetto al 2012 (-2,2% a cambi correnti), ma al netto degli effetti delle licenze già terminate di Jean Paul Gaultier e Cacharel, e la nuova licenza con Ungaro i ricavi sarebbero aumentati del 4,5% a cambi costanti rispetto all’esercizio 2012 (+1,4% a tassi di cambio corrente). La divisione calzature e pelletteria invece, è cresciuta del 3,5% rispetto al 2012, a 71,9 milioni di euro.
Il presidente esecutivo di Aeffe Massimo Ferretti ha spiegato in una nota che nell’ultimo anno il gruppo ha investito nel progetto Cédric Charlier, nel rinnovamento delle collezioni di Alberta Ferretti, nel progetto Emanuel Ungaro sviluppato da Fausto Puglisi, e nell’ingaggio di Jeremy Scott alla guida della creatività di Moschino, che ha preso il posto di Rossella Jardini nell’anno in cui il brand compiva 30 anni, il cui lavoro verrà svelato sulle passerelle milanesi il 20 febbraio.
Il gruppo ringrazia proprio Moschino per i risultati delle vendite in Italia nel 2013, che rappresentano il 41% del fatturato consolidato e che sono aumentate del 5,2 % a 104 milioni di euro, un risultato dovuto, appunto, anche all’aumento delle vendite del brand attualmente disegnato da Scott, oltre che al contributo dei flussi turistici.
Dando uno sguardo più ampio, le vendite in Europa a cambi costanti (pari al 20 % del fatturato consolidato) sono diminuite del 6,6%, mentre il mercato russo (pari all’8% del fatturato consolidato) è diminuito dell’8,4 per cento.
Scendono anche le vendite negli Stati Uniti (pari al 7 % del fatturato consolidato) segnando un -8,4 % a cambi costanti, dovuto in particolare alla cessazione del contratto di licenza con Jean Paul Gaultier. Unico segno più si registra in Giappone (pari al 9% del fatturato consolidato) con un +12,1 % a cambi costanti.