La filatura italiana prova a risalire la china dopo il tracollo del 2012 e il rallentamento del 2013: questa edizione di Pitti Filati, che ha chiuso i battenti venerdì, manda più di un segnale positivo. L’appuntamento numero 74 con la filatura, che ha portato in scena le collezioni primavera-estate 2015 di 102 espositori, ha messo a segno un decisivo +6% sul fronte dei visitatori che sono così tornati a quota 4mila. A trainare l’incremento delle presenze, come ormai da tradizione per tutta la filiera del made in Italy, c’è l’estero che ha registrato un +12% rispetto all’edizione del gennaio 2013 per un totale dei compratori internazionali pari a 1.700 buyer. Tra i mercati esteri, le performance migliori sono quelle di Francia, Spagna, Svizzera, Olanda, Turchia, Russia, Cina e Corea del Sud, che triplica le sue presenze. In testa alla classifica dei compratori internazionali si conferma la Germania, seguita da Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti e Spagna. Ma segnali confortanti arrivano anche dall’Italia, che ha visto aumentare di un significativo +1% il numero dei visitatori, segnale che, come ha sottolineato Raffaello Napoleone, AD di Pitti Immagine, rappresenta “un segnale concreto che il mercato italiano sta reagendo, e che una inversione di rotta sembra già essere in atto”.