Paciotti Spa chiede la protezione dai creditori. La società, infatti, ha depositato, il 30 dicembre, un’istanza di concordato preventivo al Tribunale di Macerata. La richiesta arriva dopo l’istanza di fallimento già presentata da alcuni creditori nei confronti della società, per la quale era stata fissata un’udienza a giugno. Questi debiti, secondo la stampa locale, ammonterebbero ad alcune centinaia di migliaia di euro, ma l’importo complessivo dell’indebitamento (compreso quello bancario), secondo il Corriere, arriverebbe a 30 milioni di euro. La difficoltà di cassa sarebbe la conseguenza della crisi dell’economia tricolore, tradottasi anche in un buco di sei milioni di euro di insoluti dai clienti storici. Ma una boccata d’ossigeno dovrebbe arrivare dai ricavi delle vendite all’estero, in particolare dalla Cina e dagli Emirati.
La società civitanovese, a seguito del deposito della domanda di concordato, si impegnerà a presentare al Tribunale, entro il termine di due mesi, un piano per il pagamento di tutti i creditori. Nel frattempo, ogni istanza di pagamento è congelata e i sindacati sono in allarme per i 250 dipendenti (cui se ne aggiungono 250 di indotto in Italia e 1.200 in Romania dove, come spiega il Corriere, si assembla una parte dei prodotti). “Entro il 2014 risaliremo ai 100 milioni di euro di fatturato: voglio rassicurare tutti quelli che lavorano per noi che nessuna testa verrà toccata”, ha fatto sapere in un’intervista a La Nazione Cesare Paciotti, numero uno del brand che produce abbigliamento e calzature per uomo e donna. Che al quotidiano milanese precisa: “Inutile che qualche grande gruppo si faccia avanti. Non abbiamo nessuna intenzione di vendere”.