Forte del successo avuto nei primi tre mesi di vita, Made.com punta a espandersi, anche ‘fisicamente’, in Italia. Nato in Inghilterra nel 2010 e arrivato in Francia all’inizi del 2013, il sito di e-commerce di arredamento in Italia dalla fine di settembre, mette nel mirino il Belpaese e progetta l’apertura di uno showroom a Milano nel corso del prossimo anno. La ricetta, spiega a Pambianconews la country manager per l’Italia Marta Bulbarella, “è un mix tra online e offline”. Anche in vista del Salone del Mobile “è indispensabile avere un punto di riferimento fisico per spingere l’acquisto di prodotti di design, che non possono vivere unicamente sul web”: allo scopo di coinvolgere i sempre maggiori clienti (in tre mesi sono state visitate 2,5 milioni di pagine), il sito intende tagliare il nastro entro un anno a uno spazio che ricrei gli ambienti abitativi. “Non sarà uno showroom freddo, ma un luogo di incontro dove organizzare eventi e, eventualmente, acquistare anche alcuni pezzi in catalogo”, precisa Bulbarella. Il luogo non è ancora stato scelto, ma sarà ubicato nel centro di Milano.
Alla base del successo, l’idea dei fondatori che, dopo aver cercato e trovato il supporto di fondi di investimento britannici e statunitensi – soggetti che in tre anni hanno investito circa 10 milioni di sterline – nel 2010 hanno lanciato il brand. Se in Inghilterra il ‘boom’ di clienti è arrivato prevalentemente dal passaparola, in Italia si è optato per una strategia di marketing più mirata. A tal proposito, Made.com ha ottenuto l’endorsment di Rcs, diventato media partner della piattaforma. “Il debutto in Italia è stato una vera e propria sfida. Nonostante l’e-commerce sia in crescita costante a doppia cifra, è un settore ancora per certi versi inesplorato. Per questo ci siamo appoggiati a Rcs, che ultimamente si sta muovendo molto sulla parte digital. L’accordo è per il primo anno, poi staremo a vedere come va: visto il successo, ancora non intendiamo sposarci con nessuno”, scherza la manager.
La piattaforma on-line si avvale, per ora, di due parti creative: una in-house, basata su una rete di 50 produttori a livello internazionale, prevalentemente inglesi e cinesi, e una esterna, tramite la collaborazione con designer già affermati e talenti in erba. “Il nostro punto di forza è il posizionamento a metà tra il low cost e l’alta gamma: il giusto rapporto qualità/prezzo è la caratteristica che più apprezzano i nostri clienti”, conclude Bulbarella.