Nata come una misura temporanea per motivi umanitari, per sostenere l’impegno a migliorare le condizioni di lavoro nelle fabbriche locali, avrebbe dovuto terminare il 31 dicembre. E invece no. L’Europarlamento ha votato a maggioranza – su proposta della Commissione –per l’estensione fino a fine 2017, del ‘Sistema generalizzato delle preferenze‘ , ovvero dazio zero o molto favorevole su 75 prodotti in entrata nella Ue e provenienti dal Pakistan. In particolare, come riporta oggi Il Sole 24 Ore, circa il 70% dei beni pachistani entrerà con dazi molto bassi, mentre un altro 20% sarà totalmente esente. Tra quelli più favoriti, c’è il tessile con abbigliamento, biancheria per la casa, pelletteria e semilavorati.
“A rischio come avevamo segnalato tempestivamente al governo e ai parlamentari europei, ci sono circa 120mila posti di lavoro che potrebbero andare in fumo e in Italia la quota parte oscillerebbe intorno ai 40mila. Il Pakistan è diventato un nostro forte e agguerrito competitor. Sopprimere definitivamente i dazi all’ingresso dei prodotti pakistani, che già hanno prezzi altamente competitivi, genererà durissime ripercussioni”, ha sottolineato Claudio Marenzi, presidente di Sistema Moda Italia.
Il provvedimento varato da Bruxelles include anche altri Paesi come Armenia, Bolivia, Capo Verde, Costa Rica, Ecuador, Georgia, Mongolia, Paraguay e Perù. Sempre secondo Il Sole 24 Ore, è evidente che sia il Pakistan il competitor più temibile, già 15° fornitore dell’Italia per l’industria tessile e moda, con 150 milioni di euro di merce acquistata tra gennaio e giugno 2013 (+8,2% rispetto allo stesso periodo del 2012).