Terremoto in arrivo nei piani alti di Abercrombie & Fitch. Engaged Capital LLC, azionista della società, ha scritto una lettera al board nella quale in sostanza boccia l’operato del Ceo Mike Jeffries, alla guida del marchio di abbigliamento amato dai teenager di tutto il mondo da ben 16 anni, richiedendo ufficialmente la sostituzione del CEO in scadenza il prossimo febbraio. Engaged Capital possiede solo l’1% del capitale, ma l’attacco è durissimo. Secondo il fondo, Jeffries sarebbe un “ostacolo importante” per una potenziale vendita della società al fondi di private equity, opzione che, sottolinea l’azionista in una nota, “può rappresentare la migliore opzione per gli azionisti”. D’altro canto, secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, l’uscita del manager sarebbe una conditio sine qua non davanti alla possibilità di una vendita del colosso. Il contratto che lega Jeffries al gruppo, segnala l’agenzia, conterrebbe una clausola secondo la quale il CEO nel caso di un cambio di proprietà avrebbe diritto a un indennizzo di oltre 100 milioni di dollari. Si tratta quindi di un nuovo scossone per l’etichetta di abbigliamento i cui conti continuano a segnare profondo rosso. Nei tre mesi chiusi a novembre, infatti, il fatturato è crollato del 12% a 1,03 miliardi di dollari, con performance negative sia in Usa (-14%) sia all’estero (-15%) e gli analisti hanno sollevato preoccupazioni sulla capacità dell’azienda di rilanciare la propria merce.