I Pinco Pallino si gioca la carta del concordato in bianco. La griffe childrenswear, il cui equilibrio è compromesso dalla difficile situazione del mercato italiano, ha annunciato di essere stata ammessa alla favorevole procedura concordataria preventiva.
L’azienda di Entratico (Bg) dal 2010 è nel portafoglio del Fondo Opera, e, a inizio novembre, ha visto l’ingresso nella società veicolo che la controlla della finanziaria Romed di Carlo De Benedetti.
Dal 2010, il Fondo Opera aveva cercato di sanare la situazione patrimoniale difficile che stava attraversando l’azienda, ma senza i risultati sperati tanto da portare recentemente in cassa integrazione 13 dei 62 dipendenti. Il concordato, dicono dall’azienda, dovrebbe permettere di “dare continuità operativa intraprendendo un percorso risolutivo delle situazioni pregresse a carico della nuova gestione e ricostruire le fondamenta societarie, al fine di supportare le performance del marchio con nuove risorse e rinnovato slancio progettuale in un’ ottica di reset&restart”.
Tra le strategie per salvare l’azienda c’è anche la joint venture siglata quasi un anno fa con la cinese Lunar Capital (che attraverso Yeehoo è entrata in Pincvo Pallino con un 20% del capitale) per un piano di aperture di 50 nuove insegne I Pinco Pallino nel Far East. I Pinco Pallino, oltre al suo house brand, ha acquisito nel maggio scorso la licenza di Trussardi Junior.
Secondo l’Eco di Bergamo, la maison potrebbe aprire a nuovi investitori, ci sarebbero in campo già i nomi del partner cinese, tramite la Jasper MaxLimited, e di due aziende italiane, la Mtg – Manifatture Tessili Gioia di Nola (che opera anche attraverso il brand womenswear Giorgia&Johns) e la Boccaccini di Porto Sant’Elpidio (che possiede il marchio L’autre Chose).