I jeans a zampa d’elefante di Brigitte Bardot rivivono per mano italiana. O meglio, grazie a dieci mani venete, quelle di Massimiliano Tabacchi, Federico Barina, Andrea Benvegnù, Andrea Nuzzo e Alberto Raengo. Quest’ultimo, già artefice del rilancio di nomi storici come Blauer e Refrigiwear, ha scovato Seafarer, marchio americano nato a inizio secolo e finito alla ribalta negli anni 70 perché indossato da icone come la Bardot, ma anche Ursula Andress, Jane Birkin e Jaqueline Blisset.
Seafarer, a lungo fornitore della Marina americana (da qui la gamba a zampa, requisito tecnico per sfilare rapidamente i pantaloni), era passato nel 2012 a Façonnable. Acquisito dai cinque imprenditori, il brand ha mantenuto il Dna Seventies e il suo modello icona, il classico jeans scampanato da donna, ma ridisegnato con fit contemporanei dalla stilista Angela Biani. In due stagioni, Seafarer ha ottenuto risultati brillanti. “A inizio 2013, con la prima collezione A/I 2013-14, avevamo un centinaio di clienti, per il 70% italiani – spiega a Pambianconews l’AD Massimiliano Tabacchi -. Tutti negozi top, come Luisaviaroma o Antonia. Oggi siamo a circa 300 rivenditori di cui la metà oltre confine. Anche le vendite hanno visto un incremento sostanziale”.
Al denim femminile, con prezzo medio di 200 euro, sono stati aggiunti nella gamma altri pantaloni e camicie. “Abbiamo un approccio ‘integralista’ sul prodotto – prosegue Tabacchi -, che è totalmente made in Italy con tessuti italiani”. Ma la vocazione di Seafarer è internazionale. Il debutto è avvenuto nello store parigino Colette a gennaio. La label conta già partner per Usa, Francia, Germania, Benelux, Grecia e Scandinavia. In Italia e nel resto del mondo la distribuzione è affidata allo showroom Riccardo Grassi, ed entro inizio novembre sarà online il portale e-commerce.