Da sette giorni a questa parte, a Milano si respira un’aria nuova, quella che arriva dal nuovo corso della fashion week milanese. A dirlo non sono solo la stampa italiana e straniera, il sindaco Giuliano Pisapia e il presidente della Cnmi Mario Boselli, ma anche il potente direttore di Vogue America Anna Wintour, che è venuta a casa nostra e ha apprezzato “il grande cambiamento nella Camera della Moda” di cui gli italiani devono “essere orgogliosi”. Come galvanizzata dal nuovo assetto della Cnmi, dalla collaborazione con il Comune e dall’appoggio del gruppo editoriale Condè Nast, Milano ha brillato dentro e fuori dalle passerelle, coinvolgendo davvero tutti nel rilancio della città.
Se le sfilate milanesi si erano aperte al Teatro alla Scala con la performance del tenore Vittorio Grigolo, il closing cocktail dell’ultima sera si è svolto nella sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, in occasione dell’inaugurazione della mostra ‘Pollock e gli irascibili’. “Due luoghi simbolo della città che il Comune ha messo a disposizione – ha detto il sindaco nel corso della serata – come segnale di un’unità che ci può far vincere la sfida con le altre capitali della moda”. ”Stiamo assistendo a una rinascita del sistema fashion italiano” ha aggiunto Pisapia.
Soddisfatto anche il presidente della Cnmi Mario Boselli: “Sognerei una settimana come questa anche in futuro, abbiamo lasciato a bocca aperta inglesi e americani, che non si aspettavano tutto questo, ora dobbiamo solo continuare così perché non c’è limite al meglio”.
Merito anche dello spazio dato ai giovani talenti, non più relegati in orari scomodi e location di secondo piano, ma messi al centro del calendario, fianco a fianco con i big. Si chiamano Andrea Incontri, Fausto Puglisi, Stella Jean, Marco de Vincenzo, Uma Wang, Angelos Bratis, Msgm e per una volta nessuno si è perso le loro sfilate.
Polemiche e frecciatine a parte, quelle sul nuovo CEO della Cnmi Jane Reeve che molti avrebbero voluto fosse italiano, e quelle tra Della Valle e Armani, quando il patron di Tod’s aveva auspicato un contributo dello stilista al restauro del Castello Sforzesco, la sensazione di essere di fronte a un nuovo corso è diventata certezza.
Da domani tocca a Parigi dire la sua. Tra le maggiori novità, lo show di Hermès nell’ultima giornata, il ritorno in pedana di Alexander McQueen dopo una stagione di pausa e l’arrivo dall’Italia di Ter et Bantine. Poi ci saranno i talenti nostrani che disegnano per i marchi francesi, da Tisci per Givenchy a Puglisi per Ungaro, ma non Costume National, che dopo oltre 20 anni di sfilate a Parigi, è tornato a casa.