Brillano i conti di Salvatore Ferragamo nel primo semestre dell’esercizio, conclusosi il 30 giugno. Nei sei mesi, il gruppo fiorentino del lusso ha riportato ricavi in aumento dell’11% rispetto allo stesso periodo del 2012, a quota 625 milioni di euro (il consensus era di 616 milioni). La forte crescita risulta ancora più rilevante considerando che nello stesso periodo del 2012 i ricavi erano già incrementati del 23%.
L’area Asia Pacifico si conferma il primo mercato per l’azienda, con un fatturato pari a 240 milioni di euro (circa il 38% del totale), in crescita del 13% su una base di confronto particolarmente impegnativa (+26% nel primo semestre 2012) e in forte accelerazione rispetto al primo trimestre. Ancora una volta è risultato fondamentale il contributo dei negozi diretti in Cina, che hanno registrato nel secondo trimestre un +30% delle vendite. Ma eccetto il Giappone, fermo a +2%, anche negli altri mercati Ferragamo è cresciuto a doppia cifra.
Performance di eccellenza anche per quanto riguarda la redditività. L’Ebitda è aumentato del 26%, a 131 milioni di euro (il consensus era di 125 milioni), con un’incidenza sui ricavi del 21 per cento.
L’utile netto di pertinenza del gruppo, infine, è balzato dell’81% a quota 81 milioni di euro (il consensus era di 72 milioni). “Tale aumento – si legge nella nota della griffe – beneficia, oltre alla plusvalenza derivante dalla cessione della quota nella società ZeFer, anche della diminuzione del 47% del risultato di terzi, come conseguenza del riacquisto di quote di partecipazione nelle società distributive della Greater China, della Corea e del Sud Est Asiatico”.