Amazon strizza l’occhio all’editoria giornalistica. Non si sono ancora placate le voci sull’acquisto del Washington Post da parte del boss di Amazon, Jeff Bezos, per 250 milioni di dollari, che il colosso a stelle e strisce dell’e-commerce ha messo a segno un colpo a effetto siglando un’alleanza con Condé Nast. Quest’ultimo, editore di Vogue, Vanity Fair, GQ e Wired, potrà vendere i propri magazine sia digitali sia cartacei attraverso la piattaforma di Amazon nonché sui dispositivi e-book come Kindle (della stessa Amazon), ma anche app in ambiente iOs e Android e dunque disponibili su smartphone e tablet. In concreto, significa che la partnership potrebbe portare alla casa editrice una dote di 200 milioni di account nel mondo che diventerebbero così potenziali lettori delle sue testate. Inoltre, attraverso questo accordo, Condé Nast potrà ottenere tutte le informazioni sugli acquirenti, un elemento chiave per seguire e accompagnare le trasformazioni del mercato dell’editoria che, è ormai dato per certo, si sta spostando sempre di più sul formato digitale.
In ogni caso, secondo alcune analisi apparse sulla stampa digitale americana, al momento per Condé Nast la parte cartacea resta il core business del gruppo e il principale beneficiario dell’accordo con Amazon. Secondo gli ultimi dati risalenti alla prima metà di quest’anno e raccolti da Alliance for Audited Media, l’Ads americana l’editoria digitale raccoglie solo 3,3% delle copie totali ma è chiaro che attraverso la strategia dell’e-tailing (creare prodotti su misura) le potenzialità di crescita siano ancora in gran parte inesplorate.