Definito da molti il Nord-Est del Mezzogiorno, il distretto della Murgia, famoso per la produzione di divani e poltrone, viveva da qualche anno una crisi profonda. Adesso, sono stati messi sul piatto, in seguito all’accordo firmato dalla Regione Puglia con il Ministero dello sviluppo economico (Mise), 101 milioni di euro per nuovi investimenti nel distretto pugliese del salotto imbottito. Il Piano attuativo complessivo dell’intervento pubblico, predisposto dal Comitato di coordinamento per l’attuazione dell’Accordo di programma per il rilancio e lo sviluppo industriale delle aree interessate dalla crisi del Distretto del mobile imbottito della Murgia, è stato presentato a Santeramo in Colle (BA) dal presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.
Vendola ha dichiarato: ”Cento e uno milioni di euro sono un salvadanaio molto importante che deve servire a riqualificare le produzioni, a difendere i marchi, a dare valore a tutto il territorio, a mettere in grado il distretto del salotto imbottito di diventare nuovamente area di attrazione per ulteriori investimenti”.
La durata dell’accordo, sottoscritto a Roma l’8 febbraio scorso con il Ministero dello sviluppo economico, la Regione Basilicata e Invitalia, ha una durata di 36 mesi e prevede complessivamente un impiego di 101 milioni di euro così ripartiti: 40 milioni di euro del Mise, altri 40 milioni dalla Regione Puglia e 21 milioni dalla Regione Basilicata.
“Credo che non si possa affrontare un tema del genere, e cioè la più importante crisi della vocazione economica di questo territorio – ha aggiunto Vendola – se non con un senso di responsabilità diffusa e con uno spirito di collaborazione di tutti gli attori. Finalmente il governo ha fatto la sua parte, noi aspettavamo che fosse sottoscritto questo accordo di programma da sei anni. Ora bisogna immediatamente trasferirsi ai tavoli di approfondimento per capire cosa significa ricollocare chi non ha un impiego, formare e qualificare, come intervenire nei processi di innovazione. Abbiamo bisogno di un rilancio grande – ha continuato Vendola – cioè di rendere i prodotti di questo territorio di nuovo competitivi a livello mondiale. E quindi ci vuole studio, ricerca e innovazione, ed è quello che stiamo facendo e continueremo a fare”.