Anche la stampa patinata di Condé Nast Italia comincia a risentire della profonda crisi dell’editoria italiana, fotografata peraltro nell’ultimo studio di Fieg (Federazione italiana editori giornali) presentato ieri. Per l’editore di piazza Castello, al quale fanno capo le testate di Vogue e Vanity Fair, si starebbe cominciando a parlare di stato di crisi. Secondo quanto riportato da Italia Oggi, azienda e giornalisti avrebbero intavolato una discussione per firmare, per la prima volta nella sua storia, un contratto di solidarietà che prevede una decurtazione degli stipendi attorno al 20 per cento. Non si conosce ancora quanto partirà la solidarietà per i giornalisti perché le trattative saranno definite solo dopo aver valutato il numero dei redattori che potranno usufruire dello scivolo di tre anni per il prepensionamento. Nuova decisione che si somma al terremoto della scorsa estate che aveva determinato una drastica riduzione delle spese generali e dei borderò collaboratori, oltre all’uscita dal gruppo di Michela Gattermayer, vicedirettore moda della testata leader del gruppo, il settimanale Vanity Fair e dalle dimissioni (concordate con l’azienda) di Carlo Verdelli che dal 2010 era executive vice president editorial del settimanale.
I rumors attorno a Condé Nast rappresentano un presagio più che negativo anche per quella frangia di periodici orientati verso la moda che avevano risentito meno della crisi degli introiti pubblicitari. La frenata ha toccato anche i conti di Class Editori, la casa editrice che pubblica le testate Gentlemen, Capital, Class oltre ai quotidiani Milano Finanza e Italia Oggi e alle reti digitali, i ricavi pubblicitari sono passati da 13,5 milioni del primo trimestre 2012 a 9,2 milioni dei primi tre mesi del 2013 (-31,8% e -14% a perimetro di consolidamento omogeneo, ovvero al netto del deconsolidamento della concessionaria di pubblicità). Nel primo trimestre ha registrato una perdita netta di 4,3 milioni, in aumento rispetto al risultato negativo di 2,63 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso a fronte di ricavi in flessione dell’11,5% a 19,7 milioni di euro.
A fine 2011, Class aveva proposto a giornalisti e dipendenti una decurtazione volontaria degli stipendi, definito dall’azienda “Accordo Cooperazione & Solidarietà 2012-2013”, già intrapresa nel 2009.
Nella fotografia scattata da Fieg gli investimenti pubblicitari sulla carta stampata in Italia resteranno in calo anche nel 2013. Nei primi tre mesi il calo in generale ha toccato il 18,9%, con un -22,3% per i periodici e -26,1% per i quotidiani.