Un anno in chiaroscuro per Natuzzi. L’azienda dell’arredamento ha approvato i risultati relativi al primo trimestre 2013 che registrano vendite nette totali sostanzialmente invariate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (110,7 milioni di euro rispetto ai 110,4 milioni del 2012), ma un ebit negativo per 6,9 milioni, ancora in rosso nonostante il miglioramento rispetto a una perdita operativa di 7,4 riportata nel primo trimestre 2012. Il margine industriale è pari al 29% sulle vendite nette, in diminuzione rispetto al 32,1% dello stesso periodo dell’anno precedente.
Si conferma la “diminuzione tendenziale del peso dell’Europa (inclusa l’Italia) nelle vendite totali (45,1% nel primo trimestre 2013 da 49,5% nel primo quarter 2012), come conseguenza della estrema debolezza del consumo interno”, si legge in un comunicato diffuso dal gruppo di Santeramo in Puglia. Le Americhe, al contrario, “confermano il trend positivo in atto da alcuni trimestri”: registrano infatti un significativo +27,4 per cento.
“I nostri risultati del primo trimestre 2013” – sottolinea Pasquale Natuzzi, presidente e amministratore delegato – segnano una positiva inversione di tendenza rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Significativo il miglioramento dell’ebit, derivante dall’azione di contenimento costi messa in atto dal gruppo nella gestione degli ultimi mesi”. “Tuttavia”, prosegue Natuzzi, “siamo ben lungi dall’essere soddisfatti della performance del gruppo. Anche questo trimestre si chiude, infatti, con una perdita netta, seppure in recupero rispetto allo scorso anno. Pertanto, accelereremo tutte le misure già intraprese e necessarie al miglioramento dell’efficienza e alla riduzione della struttura dei costi”.
Il problema riscontrato da Natuzzi è soprattutto di margini: vende, ma non guadagna abbastanza. Il calo pare essere principalmente riconducibile allo spostamento delle vendite verso prodotti di prezzo unitario più basso, con i margini che si riducono più di quanto non lo facciano i costi.