Per La Perla ora è tutto da rifare. Proprio all’ultimo, quando sembrava che tutto fosse pronto per il passaggio sotto l’ala di Calzedonia, è arrivata dalla holding di Silvio Scaglia, il fondatore di Fastweb, un’altra offerta per la storica azienda di intimo made in Bologna. La Perla, si legge in una nota diramata dalla società, “ha ricevuto in data 27 maggio un’offerta di affitto d’azienda con successivo impegno all’acquisto da parte di Sms Finance S.A. ulteriore e alternativa rispetto a quella precedentemente presentata dal gruppo Calzedonia. L’offerta è stata inviata per conoscenza anche al Tribunale di Bologna che ha sospeso ogni decisione all’esito della gara competitiva che si terrà il giorno 4 giugno prossimo venturo”.
La holding di Scaglia avrebbe messo sul piatto 100 milioni per rilevare la società ancora nelle mani del fondo statunitense Jh Partners, contro i 70 milioni di euro che aveva offerto il gruppo guidato da Sandro Veronesi, con cui gli americani avevano scelto di trattare “in esclusiva” scartando le altre proposte sul tavolo, compresa quella di Scaglia.
E’ l’ultimo colpo di scena di una vicenda che si pensava chiusa lo scorso 24 maggio, quando Calzedonia (il colosso veronese che controlla i marchi Calzedonia, Tezenis e Intimissimi) aveva raggiunto l’intesa con i sindacati. L’idea era, dopo il via libera dei giudici, creare una newco nella quale assorbire 437 dipendenti sul totale dei 599 che al momento sono occupati nello stabilimento bolognese. Per i 149 dipendenti in esubero Calzedonia avrebbe messo in campo un anno di cassa integrazione più gli incentivi all’esodo. Il gruppo di Veronesi si era impegnato a mantenere sia la produzione che la progettazione sotto le Due Torri: così La Perla sarebbe diventato il marchio del lusso della galassia veneta.
Ma l’intesa con Calzedonia è stata bloccata dall’offerta del fondo lussemburghese: la palla adesso passa al giudice e tutto si giocherà nell’asta convocata per il 4 giugno. La proposta avanzata dalla holding ammonta a 100 milioni, poco meno del fatturato de La Perla nel 2011. Il Tribunale dovrà comprendere, adesso, quanto le due offerte saranno distanti in concreto, essendo per esempio contabilizzato in modo differente il valore riconosciuto al magazzino.
Nelle mani di Scaglia, il rilancio de La Perla passerebbe anche attraverso il network Elite Model World (controllato dal fondo).