Caruso fa centro con gli utili e chiude l’esercizio 2012 (al 31 dicembre) toccando quota 2.007.344 di euro, contro il rosso di 62mila euro del 2011. Come sottolinea il gruppo in una nota, l’azienda sta raccogliendo i frutti ”delle ristrutturazioni a livello operativo e degli investimenti effettuati nel corso degli ultimi tre anni”.
L’azienda emiliana (Soragna, Parma) ha inoltre registrato ricavi totali pari a circa 64,4 milioni di euro, il livello più alto di sempre e in crescita rispetto all’esercizio 2011 di circa il 6 per cento. Una crescita, tuttavia, più contenuta di quanto previsto, causata, si legge ancora nel comunicato, della crisi nella zona dell’Unione europea. Per questo motivo, a un primo semestre ancora dinamico, ne è seguito un secondo di relativa stasi rispetto al 2011.
Il brand, infine, con un ebitda di circa 6,2 milioni di euro, pari al 9,6% circa del fatturato (5,1% nel 2011) ha sfiorato il raddoppio rispetto all’esercizio precedente.
Facendo delle previsioni per l’anno in corso, Caruso considera il 2013 ”un anno di transizione”, che quindi non riserverà grandi sorprese e incrementi di fatturato, ma ”a livello aziendale la raggiunta efficienza ottimale della gestione dovrebbe dispiegare i suoi pieni effetti, consentendo di mantenere elevata la redditività”.