Parte martedì 9 nel polo fieristico milanese di Rho e chiude domenica 14 la 52esima edizione del Salone internazionale del mobile e del design, l’appuntamento che ogni anno detta le tendenze dell’abitare: per il 2013 è attesa un’edizione record con più di 2.500 espositori (tra aziende e designer del Salone Satellite) e oltre 300.000 visitatori da 160 Paesi. Il tema scelto per questa edizione è scandito dallo slogan “A Milano, il mondo che abiteremo”.
Nonostante, ad oggi, il Salone rimanga il faro del settore a livello internazionale, resta il fatto che l’appuntamento è l’occasione migliore per tastare il polso ai risultati del comparto, non certo entusiasmanti entro i confini italiani. I grandi brand italiani sono in prima linea a dettare stili e tendenze all’estero, in primis Usa, Giappone ed Emirati Arabi. Ma la realtà diffusa dai dati del Centro studi Cosmit/Federlegno Arredo parla di un settore fatto ancora di piccole imprese (in media 37 addetti per azienda) con oltre il 60% della quota di mercato in Italia, dove però la domanda interna è in caduta libera (-46% in cinque anni). Secondo il Sole-24 Ore, nel 2014 gli addetti del solo settore arredamento dovrebbero diminuire del 3,6% (sarebbero 36.380 posti di lavoro in meno dal 2007), mentre oltre 5.800 saranno le aziende che in sette anni avranno chiuso i battenti.
L’unica strada a tenere sembra essere quella dell’export (+0,7% del 2012 sul 2011), che attende un balzo incoraggiante del 5% sul 2013, in base alle stime per l’anno in corso. Dal 2007, però, il fatturato alla produzione è calato del 30 per cento. Mentre la percentuale di export sul fatturato è passata dal 46,2% del 2007 ad oltre il 57% nel 2012. Quest’anno, secondo le stime, toccherà il 62,3 per cento.
Andare all’estero, quindi, sembra essere una strada obbligata. Ma, nel frattempo, per la settimana del Mobile saranno gli stranieri a raggiungere Milano. I principali partner italiani, per ora, rimangono Francia e Germania, che insieme incidono per oltre il 25% di tutte le nostre esportazioni, anche se in caduta rispettivamente del 3,3% e del 5,2% nel 2012 sul 2011. Mentre crescono gli Usa (+15%), gli Emirati Arabi (+12,1%) e il Giappone (+11,8%), siamo fermi in Cina (-0,2%) e India (-0,1%). Però cresciamo del 24,6% in Brasile (al netto dei dazi), del 35% in Kazakistan e del 50% in Qatar. Ma sono importi ancora troppo ridotti, in valore assoluto, tra i 35 e i 100 milioni di export: insufficienti a sostenere i fatturati.
Per questo, ha spiegato a il Sole-24 Ore il presidente Roberto Snaidero , “Federlegno Arredo cercherà di fare quello che non fa il sistema Paese. Puntiamo a operare con gli uffici Ice in Usa, Russia, Serbia, Londra e Shanghai e ad affiancare i nostri uffici a quelli dell’istituto”. Inoltre, “puntiamo ad aumentare missioni economiche mirate con incontri B2B tra imprese italiane e rivenditori locali”, ha concluso Snaidero. E da Claudio Luti, presidente del Cosmit, la società di Federlegno Arredo che organizza il Salone, arriva un vero e proprio appello: “Aiutiamoci, facciamo sistema. Dobbiamo superare insieme la crisi, senza aspettarci aiuti. Noi vogliamo fare, non parlare”.