Ufficialmente non è ancora un addio ma è di sicuro un arrivederci. La Vogue Fashion Night Out, l’iniziativa promossa da Vogue e nata nel 2009 nelle principali capitali della moda, andrà in stand by proprio nel Paese che la lanciò, gli Stati Uniti. Una posizione condivisa da Cfda, la camera della moda statunitense, e Vogue che hanno deciso di prendersi una pausa di riflessione su questo evento per permettere alle aziende e ai designer che vi hanno partecipato in passato di focalizzare i loro budget su progetti più concreti. Il motivo sarebbe legato agli onerosi investimenti che le griffe e i marchi di moda sono ormai in qualche modo “costrette” ad accollarsi per organizzare degli eventi sempre più imponenti dal punto di vista dell’immagine, a fronte invece di guadagni che, a quanto pare, non sarebbero all’altezza. Resta da vedere cosa faranno le altre piazze mondiali “contagiate” nel 2009 dall’euforia della Vogue Fashion Night Out, da Londra e Madrid a Seoul e Città del Messico. Già Parigi nei mesi scorsi aveva cominciato a storcere il naso di fronte all’evento definito, dal presidente dell’associazione dei negozianti della via parigina Faubourg St. Honoré, Benjamin Cymerman, “non in linea con l’immagine delle boutique”. Si tratta ora di capire, dopo i malumori di Parigi e la “sospensione” di New York, quale sarà la posizione di Milano sullo shopping notturno di settembre, ormai divenuto un appuntamento tradizionale.