La signora Rottermeier sfila a Milano. Sarà che i tempi grami rendono tutti un po’ più tesi, sarà che i grandi leader ci chiedono ‘rigore’. Sta di fatto che, a furia di bacchettate, la donna si mette in riga e si fa più composta. Nel primo giorno della Milano Fashion Week si respira una certa severità, una disciplina elegante che anima la fanteria fashion della prossima stagione fredda. È come se queste ragazze affilate, altissime sulle loro gambe da gazzelle, avessero studiato nello stesso collegio femminile, tutte in riga e sempre ordinate come soldatini, ma non per questo prive di savoir faire. Pare che dietro a ognuna di loro incomba, appunto, la vecchia signora Rottermeier (antico incubo di ogni bambina), pronta ad aggrottare le sopracciglia dietro i suoi occhialetti rotondi al minimo gesto fuori posto. ‘’Pancia in dentro, schiena dritta, mento all’insù’’. No, non sono gli ordini urlati del comandante ai suoi soldati, ma un codice silenzioso di bon ton, un po’ retrò, ma oggi più che mai attualissimo. Lo si vede nell’ispirazione collegiale di Andrea Incontri, lo stilista 40enne al debutto sulle passerelle milanesi, nelle forme essenziali delle pellicce di Simonetta Ravizza e nelle linee austere di Alberta Ferretti. Ma la donna è donna, perché, quando la signorina Rottermeier non guarda, adora sedurre. Ma senza troppo nudo, che in qualsiasi collegio non sarebbe ammesso. Sulla passerella di Gucci la femmina diventa algida e sexy, e spezza il rigore con vezzi da femme fatale. Questa signora dai capelli lisci e dall’incarnato pallido, quando vuole, sa stendere chiunque. Altro che bacchettate.