I conti di Ballantyne sono “quasi a livello di pareggio – ha spiegato l’amministratore delegato del brand Franco Natalucci – perciò possiamo considerare concluso il piano di risanamento in termini di costi, con un fatturato in aumento nel 2012 a 14,5 milioni di euro (+30% rispetto al 2011)”.
Il gruppo di casa Montezemolo ha lavorato due anni per riportare le finanze del marchio al pareggio operativo, e anche se “l’Ebit è ancora negativo, prevediamo un aumento del fatturato a 16 milioni di euro nel 2013”, ha aggiunto Natalucci.
“Questo è il momento del rilancio – ha detto l’ad – con le nuove aperture entro settembre di un monomarca a New Delhi e uno a Baku, in Azerbaijan”. Per l’Italia bisognerà aspettare ancora il 2014, mentre sono già presenti le boutique a Mosca, in Corea e in Giappone. Sempre nell’ottica del rilancio si inserisce il progetto di firmare per la prossima stagione primavera/estate 2014 degli accordi di licenza per una linea di borse e una per il bambino. E poi i progetti di immagine, come la capsule collection dello stilista inglese Matthew Williamson, già annunciata a gennaio e presentata oggi nel primo giorno delle sfilate milanesi, che comprende una ventina di capi per lei e altrettanti per lui.