Nonostante lo scenario economico mondiale non sia dei più floridi, il 2012 di Ferrari è stato un anno speciale, addirittura il migliore in 66 anni di storia. Tutti i principali indicatori economici hanno superato i limiti stabiliti nel 2008: sono state 7.318 le vetture omologate consegnate alla rete (+4,5% rispetto al 2011) mentre il fatturato è stato di 2,433 miliardi di euro (+8%).
Crescita del 12,1% per il risultato della gestione ordinaria, arrivato a quota 350 milioni di euro – con un utile netto che sfiora i 244 milioni di euro (+17,8%).
I risultati 2012 sono in linea con il piano di distribuzione geografica delle vendite, in una suddivisione paritaria fra America, Asia e Europa con Medio Oriente. Per rafforzare ulteriormente la propria presenza sui diversi mercati, la Ferrari ha varato una nuova organizzazione commerciale, fondata su quattro centri di coordinamento: America, Europa e Medio Oriente, Grande Cina, Estremo Oriente.
Record di vendite negli Usa dove sono state superate per la prima volta le 2000 consegne, con un aumento del 14,6% (2.058 incluso il Canada).
In Europa molto bene la Gran Bretagna che cresce del 20,4% (673 vetture), la Svizzera (+17,4%, 357), e la Germania (+8,2%, 750), che si conferma il mercato più importante nel vecchio Continente, con gli altri principali Paesi che chiudono in linea con il 2011.
Di segno totalmente opposto il risultato italiano: pur comportandosi meglio della media del settore, che ha registrato un calo del 60%, la Ferrari ha chiuso lo scorso anno con 318 consegne alla rete, -46% rispetto al 2011.
Nell’area Medio Oriente e Africa prosegue il trend positivo, con un incremento del 4,5% che fa arrivare a quota 556 il numero di vetture consegnate.
La Grande Cina (Repubblica Popolare Cinese, Hong Kong e Taiwan) si conferma il secondo mercato con il record di 784 vetture consegnate (+4%), di cui quasi 500 nella sola Cina. Significativo il ritorno alla crescita in doppia cifra (+14,4%) di un mercato storico come il Giappone, dove sono state consegnati 302 esemplari.
Notevoli anche i risultati delle attività legate al brand (Retail, Licensing ed E-commerce), profondamente riorganizzate nel corso dell’ultimo anno, che complessivamente hanno registrato un incremento del margine operativo del 40% superando i 50 milioni di euro.